Una pagina poco nota ma estremamente significativa della storia culturale italiana sta per approdare finalmente sul grande schermo: il salvataggio straordinario dei manoscritti e dei codici più antichi e preziosi conservati dalla storica Biblioteca Capitolare di Verona durante i mesi più bui e drammatici della Seconda Guerra Mondiale.

Su questo importante episodio si concentra con grande attenzione e rispetto La guerra dei libri, il nuovo e attesissimo docufilm del regista veronese Mauro Vittorio Quattrina, che ieri mattina ha presentato in anteprima assoluta il trailer proprio nella stessa Biblioteca Capitolare, luogo simbolico e custode di questo patrimonio, insieme a monsignor Bruno Fasani, prefetto e custode della biblioteca, e a Paolo Bedoni, presidente della Fondazione Cattolica.

Il progetto cinematografico, che sarà finalmente presentato al pubblico a settembre, durante il Festival del Cinema di Venezia, nasce da un’approfondita e meticolosa ricerca storica condotta da Quattrina, realizzata con il fondamentale supporto della Monuments Men and Women Foundation, dell’illustre Università Cattolica d’America e della storica Biblioteca Capitolare. La voce narrante del film è affidata a monsignor Fasani, che accompagna gli spettatori con la sua profonda interpretazione.

Quando la cultura sfidò la guerra

Il regista e storico Mauro Vittorio Quattrina

Attraverso documenti inediti, lettere private e preziose testimonianze provenienti da archivi italiani e internazionali, il docufilm racconta in modo approfondito come un’alleanza del tutto inaspettata – che ha coinvolto un sacerdote veronese, un colonnello tedesco e un sergente americano – sia riuscita a salvare un patrimonio culturale di valore inestimabile, preservandolo per le future generazioni.

«Questa vicenda rimane ancora sorprendentemente poco conosciuta, persino tra gli stessi abitanti di Verona, che spesso ignorano molti dettagli importanti – sottolinea Mauro Vittorio Quattrina –. L’analisi approfondita e dettagliata dei diari di monsignor Turrini mi ha permesso di ricostruire con maggiore precisione e accuratezza tutte le operazioni di salvataggio messe in atto in quei momenti difficili. È grazie al suo impegno, insieme a quello dei tedeschi Hagemann e Weigle, e all’americano Bernard Peebles, che oggi abbiamo la fortuna di poter ancora consultare e studiare quei preziosi volumi storici, che rappresentano una testimonianza fondamentale del passato.»

Nel 1943, consapevole del grave e crescente pericolo rappresentato dai bombardamenti che minacciavano la città, l’allora prefetto della Capitolare, monsignor Giuseppe Turrini, decise di avviare un’operazione segreta e delicata con l’obiettivo di mettere in salvo i libri più preziosi e importanti. Alcuni di questi volumi furono nascosti con cura nella cripta della Cattedrale, un luogo considerato sicuro e protetto, mentre altri vennero trasportati lontano, in montagna, nel piccolo e tranquillo paese di Erbezzo, dove furono custoditi con attenzione nella canonica, garantendo così la loro conservazione durante quei tempi difficili.

Nel 1944, per proteggere quei preziosi tesori storici, intervenne il colonnello tedesco Wolfgang Hagemann, che era stato in passato interprete di Rommel e un appassionato studioso approfondito del Medioevo. Fu proprio lui, con la collaborazione dell’ufficiale delle SS Fritz Weigle, a far ottenere alla canonica lo status speciale di “zona protetta”, riuscendo così a impedire qualsiasi tipo di perquisizione e di sequestro da parte delle forze naziste presenti nella zona.

Ripresa dal drone

Sotto le macerie, la speranza

Il 4 gennaio 1945 un pesante e devastante bombardamento alleato colpì la città di Verona, distruggendo gran parte della preziosa Biblioteca Capitolare. Monsignor Turrini, con grande dedizione e coraggio, scavò instancabilmente tra le macerie e i detriti per recuperare ciò che restava intatto o recuperabile. Fortunatamente, il cuore più prezioso del patrimonio librario era rimasto salvo, protetto e custodito in modo sicuro tra le montagne circostanti, lontano dal pericolo della guerra.

Con la conclusione del conflitto mondiale, il sergente americano Bernard Peebles – membro di spicco dell’unità speciale conosciuta come i Monuments Men – arrivò a Verona con il compito fondamentale di sovrintendere alla protezione e tutela dei beni culturali gravemente minacciati. Dotato di una profonda conoscenza del latino e di grande esperienza nella Capitolare, Peebles riuscì a ritrovare il suo caro amico Hagemann tra le macerie e i detriti della biblioteca distrutta. Insieme, con impegno e dedizione, contribuirono in modo decisivo al recupero e alla ricostruzione della sede storica, assicurando così la continuità e la salvaguardia di uno dei più antichi e prestigiosi archivi di conoscenza dell’intera Europa.

La guerra dei libri sarà presentato ufficialmente nel mese di settembre, in occasione della prestigiosa Mostra del Cinema di Venezia. L’evento si svolgerà durante una conferenza stampa esclusiva che avrà luogo all’Hotel Excelsior del Lido, precisamente nella sala riservata alla Regione Veneto, offrendo così un contesto elegante e rappresentativo per l’importante presentazione.

«Questa vicenda – ha affermato monsignor Bruno Fasani – ci insegna in modo profondo e significativo che la cultura può trasformarsi in un ponte solido e duraturo, capace di unire persino coloro che sono considerati nemici. Essa rappresenta, inoltre, un potente e prezioso antidoto contro ogni forma di distruzione, promuovendo la pace e la comprensione reciproca. È una storia ricca di coraggio, di visione lungimirante e di una profonda fiducia nella forza della memoria collettiva».

Don Bruno Fasani

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