Alla fine è successo. Il Verona si giocherà la salvezza all’ultima giornata contro l’Empoli in uno scontro diretto farcito di speculazioni tra classifiche avulse, differenze reti e combinazioni più o meno probabili. Nelle ultime settimane l’Hellas si è bruciato un tesoretto di tranquillità fatto di sette punti – che in gergo cestistico rappresentano “due possessi pieni e mezzo” – e l’ha fatto dimostrando di essere arrivato a fine stagione in calando, sia nel gioco che nei risultati, sciupando una serie incredibile di punti salvezza.

Se nella maggior parte delle situazioni si invita a guardare il campo e non la classifica, quest’ultima giornata di campionato è un’eccezione: il campo ormai non può dirci granché, il Verona è quello che è, e cercare segnali di gioco e identità sarà un lavoro da rimandare alla fine dell’estate. Ora conta solo la classifica, e questa ci dice che l’Hellas è il favorito nella corsa salvezza, tanto che alcuni giornali nel riportare in tabella la lotta per non retrocedere hanno tolto il Verona dalle squadre a rischio.

Una stagione pazza anche nei numeri

Le tabelle dicono che la retrocessione diretta è impossibile e che il rischio spareggio si materializzerebbe solo in caso di sconfitta al “Castellani” e contemporanea vittoria del Lecce in casa della Lazio e almeno pareggio del Parma contro l’Atalanta a Bergamo. C’è dunque da scommettere che le radioline dei tifosi presenti a Empoli  saranno sintonizzate soprattutto sull’Olimpico di Roma, dove l’ex Baroni proverà a conquistare in extremis un posto in Champions League e nel caso di successo regalerebbe la salvezza alla sua ex squadra. 

Questo dicono i numeri sotto la colonna dei punti conquistati. A far tremare i polsi dei veronesi è, però, la famigerata classifica avulsa, il calcolo dei valori mostrati negli scontri diretti dalle squadre nel caso di arrivo a pari punti. In questa classifica dei peggiori il Verona è fanalino di coda e in caso di arrivo a tre o a quattro i gialloblù sarebbero certi di dover affrontare uno spareggio

Il Verona è stato, dunque, la squadra peggiore nei confronti diretti tra le concorrenti alla salvezza e contemporaneamente quella che, al momento, ha raccolto più punti nel corso del campionato, e se questi numeri sembrano contraddittori è perché contraddittoria è stata la stagione dell’Hellas. Una stagione in cui il campo ha quasi sempre dato segnali molto più preoccupanti della classifica: pochissimi gol segnati, troppi subiti, infortuni a ciclo continuo, e forse la squadra con meno scommesse vinte da parte del direttore sportivo Sogliano. Eppure l’Hellas ha passato in zona retrocessione una sola settimana su trentotto. 

Una partita per meritare la salvezza

Le riflessioni sulla rosa, sui progetti e sugli obiettivi della nuova società saranno inevitabili, ma vanno rimandate almeno di una settimana. Da qui a domenica sera, infatti, tutti i pensieri gialloblù devono concentrarsi su una partita che sarà comunque complicatissima, perché l’Empoli viene da due vittorie consecutive e ha tutta l’inerzia dalla sua parte, mentre il Verona dovrà affrontare il suo peggior nemico: i cali di tensione

Dimentichiamoci di avere due risultati su tre. Il Verona dovrà giocare con la voglia di cancellare dalla testa di tutti l’impressione di una salvezza arrivata per demeriti altrui più che conquistata sul campo. Per dare senso alla storia di questa stagione potrebbe bastare il finale: se la salvezza arriverà per una sconfitta del Lecce ovviamente la prenderemo di buon grado, ma se dovessimo vedere un Verona assatanato andare in campo con gli occhi di chi vuole sbranare un altro anno di Serie A, allora sì che questa stagione assurda, e questa squadra indecifrabile, avranno finalmente un senso. 

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