Il 15 Marzo, l’Italia si unisce per celebrare la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, un evento dedicato alla sensibilizzazione e alla comprensione dei disturbi del comportamento alimentare (DCA). Questa giornata assume un significato profondo, invitando l’intera comunità a riflettere sulle sfide e sui pregiudizi che affrontano coloro che vivono con questi disturbi. In occasione di questa giornata, è interessante riflettere su un disturbo alimentare ancora poco conosciuto nell’attuale contesto sociale, ovvero l’ortoressia nervosa.

L’ortoressia è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da un’ossessione eccessiva verso il consumo esclusivo di alimenti considerati salutari o “puliti”, tralasciando tutto ciò che viene psicologicamente ritenuto insalubre e nocivo per il nostro corpo. Questa rigida selezione può portare a un’assunzione calorica insufficiente e a una carenza di nutrienti essenziali per il mantenimento della salute. Un numero sempre maggiore di individui, infatti, si dedica oggigiorno ad adottare regimi alimentari specifici, a praticare ossessivamente esercizio fisico e a seguire rigidi stili di vita. Dietro questa ricerca spasmodica di un equilibrio nutrizionale ottimale può celarsi un vero e proprio disturbo alimentare.

Le persone con ortoressia nervosa mostrano un comportamento alimentare caratterizzato da una pianificazione minuziosa dei pasti e dedicano molto tempo alla selezione degli alimenti da acquistare. Inoltre, manifestano una preoccupazione eccessiva per la purezza del cibo, focalizzando la loro attenzione sulla preparazione e sulla modalità di cottura, a volte trascurando il piacere del gusto e la grande varietà di alimenti che la dieta mediterranea può offrire.

Questo disturbo è spesso associato ad una intensa attività fisica all’aperto o in palestra. Le persone dimostrano un’attenzione maniacale alla propria fisicità e curano minuziosamente le proprie “tabelle alimentari”. Un altro rischio è di incappare nei cosiddetti guru dei social che offrono consigli dietologi senza però avere adeguate formazioni scientifiche o in diete fai-da-te pericolose che comportano uno squilibrio dei principi nutritivi essenziali da assumere quotidianamente.

L’ortoressia può condurre a una restrizione alimentare eccessiva, a sviluppare ansia e depressione e problematiche di salute fisica derivanti dalla mancanza di varietà nella dieta. La prevenzione dell’ortoressia può coinvolgere la promozione di una relazione equilibrata con il cibo, nonché l’adozione di abitudini alimentari sane senza rigide restrizioni o ossessioni per la cosiddetta dieta “pulita”. La consapevolezza dei rischi associati all’ortoressia e il supporto per lo sviluppo di una visione più equilibrata e flessibile dell’alimentazione possono contribuire a prevenire tale disturbo.

L’ortoressia nervosa, pur essendo meno diffusa rispetto ad altri disturbi alimentari, come l’anoressia o la bulimia, rappresenta comunque una problematica seria e in crescita nella società moderna. È fondamentale sensibilizzare sull’importanza di un approccio equilibrato alla nutrizione e al benessere, evitando la restrizione e l’ossessione per il cibo salutare. La ricerca della salute dovrebbe costituire un obiettivo positivo e gratificante, non un’ossessione che mina la qualità della vita.

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