La rassegna Teatro nei quartieri, realizzata dalla Nuova Compagna Teatrale diretta da Enzo Rapisarda in collaborazione con il Comune di Verona – assessorato al Decentramento, è giunta quest’anno alla sua XVI edizione.

La sua storia inizia nel 2006 quando Rapisarda e Ivan Zerbato, allora assessore al Decentramento, pensarono di dare impulso da un punto di vista culturale ai quartieri, così da portare uno dei capisaldi della cultura, che è appunto il teatro, fuori dal centro storico, in tutte le circoscrizioni.

Da qui nacquero iniziative analoghe quali la musica e la pittura nei quartieri. «Ho collaborato al progetto, che nel frattempo cresceva, per otto anni fino al 2015,- dichiara Rapisarda – e poi le nuove amministrazioni hanno pensato di escludermi». La collaborazione oggi è ripresa grazie all’attuale assessore al decentramento Federico Benini, «che ci crede molto», sottolinea l’attore e regista, direttore artistico e fondatore nel 1990 della Nuova Compagnia Teatrale.

La rassegna

Il sipario si alzerà sul palcoscenico del Teatro Camploy il primo marzo con Casa di bambola, capolavoro di Henrik Ibsen, «manifesto dell’emancipazione femminile all’interno del nucleo familiare e nella società», afferma Rapisarda.

Il programma della rassegna Teatro nei quartieri, al via il 1 marzo fino al 22 aprile nelle otto circoscrizioni.

Gli otto eventi teatrali della rassegna proseguiranno poi per tutto il mese di marzo e di aprile in altrettante circoscrizioni e vedranno alternarsi, a fianco della Nuova Compagnia Teatrale, la compagnia Giorgio Totola (il 30 marzo con Taxi a due piazze, di Ray Cooney, al Teatro Don Carlo Steeb), la compagnia La Moscheta (al Teatro San Massimo con Grisù, Giuseppe e Maria domenica 2 aprile alle ore 17), e la compagnia Tremilioni (il 22 aprile al Teatro David, con Il malato immaginario di Molière). Tutti gli spettacoli si tengono alle ore 21, salvo i due appuntamenti domenicali, che saranno alle 17.

Cinque i titoli realizzati dalla Nuova Compagnia Teatrale: oltre a Casa di bambola, il 3 marzo sarà in scena con Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello al Teatro Aurora, quindi il 4 marzo al Teatro Circolo 1°Maggio, con la commedia in due atti di Georges Feydeau Cento milioni piovuti dal cielo. Quindi, domenica 12 marzo alle 17 al Circolo ufficiali di Castelvecchio sarà la volta di Filumena Marturano, di Eduardo De Filippo e il 1 aprile, infine, al Teatro parrocchiale San Giovanni Evangelista proporrà la commedia, liberamente tratta dal Dyscolos di Menandro, Il bisbetico.

Fruizione gratuita e associazionismo

La fruizione degli spettacoli è completamente gratuita. «Il teatro deve essere alla portata di tutti e soprattutto dei giovani, degli studenti che magari ancora non si possono permettere una serata a teatro» ricorda Rapisarda. Un teatro quindi senza esclusioni di tipo economico, politico o culturale.

A sottolineare la finalità sociale del progetto, alcune associazioni saranno presenti agli spettacoli e potranno raccontare ciò che fanno sul territorio veronese, regionale o nazionale, per avere così maggiore risonanza. «È un modo in più per unire solidarietà e cultura. Il teatro serve anche ad amplificare le buone azioni quotidiane», chiarisce il direttore artistico.

Casa di bambola di Ibsen nell’allestimento della Nuova Compagnia Teatrale, foto di Michele Albrigo.

Il teatro per parlare del quotidiano

Il teatro torna quindi al cuore della sua origine ed essere motivo di attenzione collettiva. Rapisarda insiste sulla necessità di andare a teatro, perché esso dà corpo e voce a temi del quotidiano, conferendo loro concretezza e visibilità. «Casa di bambola verrà portato in scena sette giorni prima della giornata dedicata alla donna. Il testo è un omaggio a tutti coloro che cercano di affermare la propria identità, quindi è importante che se ne parli per cambiare qualcosa nella società».

Teatro nei Quartieri riparte dunque con una nuova spinta che unisce il teatro d’autore, la città di Verona e i suoi cittadini. L’accesso agli spettacoli è libero sino ad esaurimento posti.

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