Bullismo e cyberbullismo sono due fenomeni sempre più presenti tra i giovani. Fra loro, secondo l’Osservatorio indifesa 2022-23 realizzato da Terre des Hommes, il 47,7% è vittima di bullismo o cyberbullismo e il pretesto principale per il quale vengono attaccati è l’aspetto fisico. Seguono l’origine etnica, l’orientamento sessuale e la condizione economica. Il mondo virtuale sta diventando oggi il luogo in cui tali fenomeni dilagano maggiormente causando profondi disagi alle vittime che ne soffrono quotidianamente.

Per contrastare questa piaga sociale la Commissione Europea ha istituito nel 2004 il Safer Internet Day, un evento annuale organizzato a livello internazionale nel mese di febbraio al fine di promuovere un uso più sicuro e responsabile del web e delle nuove tecnologie, in particolare tra i bambini e i giovani. Quest’anno, il 7 febbraio, migliaia di giovani in tutto il mondo rifletteranno non solo sull’uso consapevole della Rete, ma sul ruolo attivo e responsabile di ciascuno nella realizzazione di internet come luogo positivo e sicuro.

Cos’è il cyberbullismo?

Il cyberbullismo è la manifestazione “online” del bullismo e si manifesta con atteggiamenti aggressivi e violenti attraverso l’uso dei social più in voga tra i giovani.

Per comprendere meglio la portata di questo problema, è utile osservare che 5 giovani su 10 assistono quotidianamente nei social a violenze fisiche e psicologiche, specie scherzi pesanti e aggressioni, attraverso video o foto in cui le vittime vengono picchiate, derise, schernite, umiliate o escluse. Gli effetti di questo tipo di violenza tra pari generano perdita di autostima e di fiducia negli altri, oltre ad isolamento e allontanamento dal resto dei coetanei.

Effetti più drammatici, ma non meno frequenti, sono un peggioramento del rendimento scolastico, ansia sociale e attacchi di panico, disturbi alimentari, depressione e autolesionismo.

Safer internet day

Il safer internet day rappresenta una possibilità di riflessione per responsabilizzare ed educare i giovani a gestire consapevolmente il social network, ma anche a chiede aiuto agli adulti o ad uno sportello d’ascolto nel caso in cui si accerti un episodio di violenza nei confronti di un coetaneo o di un amico. D’altra parte, sia che ne siano vittime o meno, i ragazzi e le ragazze spesso non parlano con nessuno di bullismo e cyberbullismo soprattutto per indifferenza, paura o, talvolta, per omertà. Eppure, il cyberbullismo è la minaccia più temuta dagli adolescenti quando sono online.

In occasione del Safer Internet Day, educatori, psicologi, insegnanti e genitori hanno l’occasione per porre una maggiore attenzione nei confronti del benessere e della sicurezza dei minori, anche quando si parla di internet. Gli adulti hanno il compito e il dovere di ascoltare le loro richieste, le loro domande e le loro opinioni in materia di bullismo e cyberbullismo, nonché stimolarli ad usare consapevolmente i social adottando comportamenti responsabili e di prevenzione dai rischi connessi alla Rete.

Come adulti, responsabili del futuro delle nuove generazioni, emerge chiaramente la necessità di intervenire creando occasioni di dialogo affinché i giovani possano affiancare alla vita online una vita offline fatta di esperienze sicure e di incontri reali e positivi.

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