“Per me non c’è via d’uscita”.
“Prendo sonno facilmente la sera, ma durante la notte mi sveglio e non riesco più ad addormentarmi”.
“Durante la giornata sono giù di tono, soltanto la sera sto un po’ meglio”.
“Ho perso il piacere di fare qualsiasi attività”.
“La mia stanchezza inizia già al mattino”.

Quante volte abbiamo sentito dire tutto questo? Cosa può celarsi dietro?

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) stima che in tutto il mondo la depressione colpisca più di 300 milioni di persone. Per comprenderla dobbiamo, innanzitutto, considerare che abbiamo a che fare con un disturbo dell’umore complesso. Infatti la depressione può avere inizio molto lentamente o travolgere all’improvviso.

Anche se generalmente le emozioni ci arricchiscono la vita, quando diventano estreme possono essere problematiche e peggiorare ulteriormente le situazioni. La depressione può essere lieve o grave, può presentarsi una sola volta o molte volte nel corso della vita, oppure persino essere sempre presente ma in secondo piano.

Ci sono poi diversi modi di guardare alla depressione

Alcol, isolamento, autolesionismo, suicidio sono alcune risposte che le persone con questa problematica possono mettere in pratica. Probabilmente sono anche quelli più visibili.

Difatti, in questi casi, di fronte a importanti cambiamenti difficili da affrontare, come un lutto, un divorzio o la perdita del posto di lavoro si tende a rispondere con sguardi di rassegnazione e sconforto verso il proprio futuro, ma anche con pensieri negativi su di sé e sul proprio valore.

Naturalmente ogni persona ha un’esperienza diversa della depressione e per questo è importante valutare la frequenza di particolari sintomi. Ci sono effettivamente alcuni indizi che ci permettono di ipotizzare la presenza di tale patologia.

Quando la depressione non è grave i sintomi possono essere pochi e sporadici, ma quando è grave non è raro sperimentare molti sintomi tutti i giorni. Il profilo della depressione generalmente comprende alcuni schemi di pensiero quasi sempre stabili: pensieri negativi su di sé (autocritica), sulle esperienze di vita (pessimismo) e sul futuro (sfiducia).

Allo stesso tempo, i sintomi di tipo emotivo che accompagnano la depressione comprendono tristezza, irritabilità e senso di colpa. Nella maggior parte dei casi fisicamente si riscontrano problemi di sonno, disturbi alimentari e stanchezza, che si concretizzano poi nel rifuggire le persone, nel diminuire l’attività fisica, nella difficoltà a iniziare qualsiasi attività e nella bassa motivazione. La depressione è uno stato molto doloroso che si esprime anche sul corpo che appare senza vitalità, privato di desideri e da aggressività verso se stessi.

Che cos’è la Dysania?

Spesso collegata alla depressione c’è una patologia cronica chiamata Dysania. Essa consiste in una forte stanchezza, soprattutto al mattino, tanto da rendere difficile alzarsi dal letto e poi persiste anche per l’intera mattina, proclamando il desiderio di tornare a letto.

Non si tratta di una notevole stanchezza o di una semplice mancanza di motivazione, ma di un vero e proprio campanello d’allarme di un disturbo, in quanto si presenta con costanza e spesso è accompagnato da una forte preoccupazione da parte della persona al pensiero di doversi alzare nonché cattivo umore, irritabilità e mancanza di capacità di fare qualsiasi cosa. Di conseguenza, il Dysania implica un forte disagio nella persona che ne soffre, interferendo nell’ambito familiare, sociale, lavorativo e di coppia.

Molto spesso ci si chiede se la depressione sia guaribile.

Credo che sia importante, per prima cosa, conoscere se stessi per essere consapevoli dei propri cambiamenti emotivi e fisici, ma, allo stesso modo, anche rivedere le proprie abitudini per migliorare il sonno e praticare esercizio fisico sono fattori influenti.

Infine, in alcuni casi, credo sia necessario valutare un percorso di psicoterapia e, sempre con un professionista, considerare l’utilizzo di alcuni farmaci che possono aiutare a ridurre la presenza di questi disturbi.

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