Il vocabolario della Treccani definisce così la parola “teatrino”, nell’accezione dispregiativa: «Situazione o condizione ambientale in cui tutto si riduce a un gioco delle parti nel quale ognuno finge di recitare un certo ruolo: il t. della politica, espressione usata per definire una politica basata su tattiche e strategie collaudate».

Signore e signori, il sipario sul teatrino di Agsm Aim è ormai aperto da un bel pezzo. Sul palco: il sindaco Damiano Tommasi, il presidente Stefano Casali e il consigliere delegato Stefano Quaglino. Ma non mancano gli ex sindaci Federico Sboarina e Flavio Tosi e qualche altro consigliere, sia comunale, sia di amministrazione. Chi siano i protagonisti e chi gli antagonisti non è poi così importante nel teatro – e nei teatrini – del giorno d’oggi. Regia e sceneggiatura: un po’ confuse. Infine, speriamo non ci siano marionettisti nell’ombra.

La trama

Casali e il cda accusano Quaglino di non aver gestito al meglio l’acquisizione di quote della società Compago, forse dal prezzo troppo alto, ma lui replica dicendo che il cda sapeva tutto e che comunque il prezzo sarebbe ancora trattabile. Nel mentre sul sito di Agsm Aim rimane da due mesi il comunicato ufficiale nel quale il gruppo annuncia «l’accordo per l’acquisizione del 35% di Compago S.r.l.».

A proposito, lo sbandieramento di un’acquisizione prima della sua conclusione con tutti i timbri e le controfirme non è certo una pratica comune. E infatti poi è stata bloccata dal cda, con il ritiro delle deleghe a Quaglino (forse si sono accorti di quello che stava succedendo leggendo il proprio sito?). Fun fact: la data della pubblicazione del comunicato è l’8 settembre. Che in Italia non è proprio una data qualunque… Forse anche quello era un segnale cabalistico.

Tommasi vuole cacciare Casali perché manca un rapporto di fiducia, dopo che in campagna elettorale aveva rigettato le logiche dello spoil system (decantato invece da Tosi). Dev’essersi accorto che con le utopie non si governa, se il presupposto delle nomine è l’appartenenza politica. Eppure la presenza di Casali alle conferenze stampa di Sboarina durante la campagna elettorale poteva essere un segnale. E poi, Tommasi è davvero convinto che l’operazione di Quaglino sia senza macchia? Aveva già visto i risultati delle indagini interne e ne ha tratto le conclusioni? O è convinto che “il nemico del mio nemico è mio amico”?

Un rimpallo di responsabilità

Questo rimpallo di responsabilità, le accuse reciproche di attaccamento alla poltrona, certo non fanno bene né all’immagine della città, né alla politica. E tanto meno ad Agsm Aim, la quale, pur essendo una società partecipata, opera sul mercato, con onori e oneri di credibilità.

Parliamo di un gruppo che nel bilancio 2021 segnava ricavi per quasi due miliardi di euro, non noccioline. E nemmeno pomodori: quelli che lanceresti sul palco assistendo a un simile teatrino.

Di tutto questo si discute ovviamente anche in consiglio comunale, il teatro ufficiale, quello alto, per la Politica con la solita P maiuscola. Un Teatro (con la T maiuscola), che non è risparmiato da sceneggiate (con la s minuscola).

Persino Byron Moreno…

Di brutte sceneggiate a Palazzo Barbieri, negli ultimi anni, ne abbiamo viste diverse. E da quando vengono videoregistrate restano pure salvate su qualche server di YouTube, a portata di mano.

Giovedì 24 novembre c’è chi (il consigliere Massimo Mariotti) per ben due volte ha sentito la necessità di sottolineare la propria fretta di tornare a casa. Per dar da mangiare il cane (qui e qui, per sentirlo dalla viva voce). Qualcun altro (il consigliere Paolo Rossi), ha pure tirato in ballo Byron Moreno, richiamando il sindaco Tommasi a ritrovare il coraggio che ebbe nell’affrontare l’arbitro ecuadoriano in Corea del Sud. Ma il consiglio comunale e la politica, oggi più che mai, hanno bisogno di serietà, non di goliardia.

E poi con certe cose non si scherza. Soprattutto con l’ottavo di finale del Mondiale 2002.

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Sasso d’Adige è una newsletter nata per raccontare la campagna elettorale in vista delle amministrative del 2022 a Verona. Dopo il voto è diventata la newsletter sulla politica di Verona. In queste settimane sta uscendo anche il podcast “Dieci veronesi”.