Domenica 12 giugno 2011, in un stadio Bentegodi stracolmo di tifosi gialloblù, andava in scena la finale di andata dei play off per la promozione in serie B tra Verona e Salernitana. I gialloblù di Andrea Mandorlini erano arrivati fin lì al termine di una lunga rincorsa. Dopo aver eliminato il Sorrento in semifinale, restava da superare l’ultimo ostacolo per riuscire ad abbandonare dopo quattro anni l’inferno della serie C. 

Partita decisa da due rigori

La partita, come tutti ricordano, terminò con il risultato di 2-0 in favore dell’Hellas. Eroe indiscusso di quella giornata fu Nicola Ferrari, che andò due volte sul dischetto, trasformando in entrambe le occasioni i rigori concessi dall’arbitro Di Bello. «Non potrò mai dimenticare le emozioni vissute in quella partita – sono le parole dell’ex centravanti gialloblù – sono andato deciso sul dischetto, senza alcuna paura di sbagliare. Ero tranquillo e nello stesso tempo molto concentrato. Non vedevo l’ora di calciare la palla in rete per esultare e sentire il boato del Bentegodi. Quei due rigori hanno rappresentato il coronamento di una stagione che per me non era iniziata nel migliore dei modi. Mandorlini ebbe fiducia in me e io sono felice di averlo ripagato nella maniera migliore». I festeggiamenti, però, rimasero contenuti. «Vero – ricorda Ferrari – festeggiammo solo per un’ora perché sapevamo che ci aspettava l’ultimo passo, la partita di ritorno. Quella fu una vera battaglia ma alla fine, perdendo solo con un gol di scarto, riuscimmo a conquistare la promozione, regalando una grande gioia ai nostri tifosi, e in particolare ai quei 1.500 che ci seguirono fino a Salerno, affrontando non poche difficoltà».

Dopo la B, la serie A

Dopo la promozione in serie B, il bomber gialloblù fu protagonista anche nelle due stagioni successive, la seconda culminata con il ritorno in serie A dopo undici anni di assenza. «Il primo anno la nostra corsa si fermò in semifinale contro il Varese mentre l’anno successivo riuscimmo a conquistare la promozione, evitando la lotteria dei play off. Mi spiace non essere rimasto anche in A – confessa – ma con l’arrivo di Toni la società preferì tenere Cacia e io dovetti fare le valigie. Sono tuttavia cose che fanno parte del calcio e vanno accettate. Verona e i tifosi gialloblù, comunque, mi sono rimasti nel cuore. Penso spesso alle incredibili emozioni vissute con la maglia gialloblù dell’Hellas».

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