Fra le pubblicazioni del 2021 ci sono alcuni libri, fra i tanti, che possono accompagnarci in questo nuovo anno. Quattro autrici molto amate si avventurano tra romanzo e antologia botanico-letteraria, addentrandosi da diversi punti di vista nella vita quotidiana, fatta anche di occupazioni femminili tradizionali. Che però si mostrano in una chiave inedita.

Per ricamare la vita

Che il ricamo non sia più di moda, rimasto solo come passatempo per vecchie signore è idea diffusa e radicata, invece Punto pieno, di Simonetta Agnello Hornby (Feltrinelli, 2021), ribalta nettamente questa concezione e l’autrice, in numerose interviste, ne ha sottolineato le svariate possibilità: si può eseguire in viaggio, da soli, in gruppo, favorisce la riflessione e le confidenze, oltre al fatto che non è un hobby costoso.

La copertina di Punto pieno, di Simonetta Agnello Hornby (Feltrinelli, 2021)

Nel libro il ricamo diventa occasione per condividere esperienze e persino impresa solidale. Il “Circolo del Punto Pieno”, promosso dalle “Tre Sagge”, Sara, Beatrice e Rachele, si propone infatti di aiutare le donne in difficoltà – definite le “pericolanti” – offrendo loro, senza mai giudicare, un’alternativa economica alla loro vita. E a tutte offre un’opportunità per creare bellezza in un ambiente che pare fuori dal mondo, ma che tutto e tutti accoglie.

Con questo romanzo l’autrice continua la saga familiare iniziata con Caffè amaro (Feltrinelli, 2016) e proseguita con Piano nobile (Feltrinelli, 2020). Le vicende vanno dal 1955 al 1992 e raccontano una Sicilia ancora influenzata dall’occupazione americana e poi scossa dalle stragi di mafia.

In mezzo si snodano le storie di una folla di personaggi che cercano un’identità, tra il peso di un’influente famiglia, le rigide regole della tradizione e le sfide del futuro.

Per sorridere e riflettere o anche viceversa

La copertina di Le cure della casa di Stefania Bertola (Einaudi, 2021)

Meritano una segnalazione due agili libri che strapperanno più di un sorriso se non addirittura sonore risate.

Le cure della casa di Stefania Bertola (Einaudi, 2021) racconta le vicissitudini di una casalinga per scelta, divenuta tale dopo aver perso un lavoro qualificato e soddisfacente. La sua decisione viene accolta a sopracciglia alzate da chi le sta intorno, ma è sostenuta dal sano ottimismo della protagonista.

La penna leggera di Bertola sa come condurre lettori e lettrici nei meandri di una trama che parte dalle pareti domestiche, sfiora l’investigazione professionale e tocca corde affettive sempre scoperte, risolvendo infine con sereno realismo.

La sete di giustizia di Imma

Sempre impegnata la sostituta procuratrice nata dalla penna appuntita di Mariolina Venezia, che ritroviamo in Ecchecavolo. Il mondo secondo Imma Tataranni (Einaudi, 2021).

Ce n’è per tutti in questo libro, in cui Imma osserva con il solito occhio ipercritico il suo prossimo e si immagina in qualità di legislatrice, per sanzionare ed educare. Per esempio, punire chi fa battute che non fanno ridere e gli impiegati che scaldano la sedia, ma anche premiare il diritto di sbotto o istituire un ufficio per le idee geniali e il Ministero della rivincita.

L’ultimo libro di Mariolina Venezia Ecchecavolo. Il mondo secondo Imma Tataranni (Einaudi, 2021).

E poi, importantissimo, a suo dire, il “patentino” per chi vuole procreare, perché “la cosa più importante, delicata, cruciale, quella che può compromettere il destino dell’intero pianeta, se non di tutta la galassia” non si può affidarla “al caso […] o al massimo alla buona volontà”.

Ma per essere ancora più efficace prosegue con il decreto sposta-suocere e il disegno di legge sulla tolleranza, che si basa sulle cruciali domande: “Giudicare o tendere una mano nella speranza di migliorare almeno un po’? Credere nell’umanità? Includere o stigmatizzare?”.

Nel mondo di Imma Tataranni ci siamo tutti, con i nostri difetti e manie, tutti adeguatamente redarguiti dalla sua indomabile sete di giustizia.

Tra il mondo vegetale per pulire la mente

Fior da fiore. Ritratti di essenze vegetali, di Angela Borghesi (Quodlibet, 2021), trae il titolo da versi pascoliani. Libro piacevole da sfogliare anche grazie alle illustrazioni di Giovanna Durì, può trovare posto sui comodini più snob o sul tavolino del soggiorno, tra la tazzina del caffè e il telecomando del televisore.

Fior da fiore. Ritratti di essenze vegetali, di Angela Borghese, edito da Quodlibet (2021)

In realtà è un testo documentato che, dietro a titoli allusivi, cela trattazioni in odor di filosofia, letteratura e, appunto, botanica. Sono sessanta i ritratti di essenze vegetali, cui l’autrice accompagna riferimenti poetici di diversi Paesi.

Ma voi che albero o fiore siete?

Perché “ci sono alberi che sfidano la pazienza. Esigono dedizione. Pretendono primavere di speranze frustrate” come il melograno. Oppure vi pensate come “un fiorellino compunto, gentile, squisito all’olfatto” come il mughetto?

Comunque sia, risulterà sorprendente rintracciare nelle pagine degli autori  citati i fiori e le piante che si guardano con sufficienza e fretta, magari dalla finestra di casa, per strada, o dalla propria sede di lavoro.
L’autrice invece raccomanda che “soffermarsi a considerare il mondo vegetale è una misura di pulizia mentale oggi più che mai opportuna”.

E come darle torto?

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