Non sarà una di quelle notti che fanno brillare gli occhi dei tifosi come le sfide contro Juventus e Lazio, ma il monday night del Bentegodi è un passaggio ugualmente importante della stagione del Verona contro una diretta concorrente per la salvezza che, in questo momento, è anche una rivale in classifica.

L’Hellas, dopo l’arrivo di Tudor in panchina, ha saputo stupire tutta Italia con vittorie convincenti – a volte dilaganti –  contro squadre ben più blasonate. Imprese che hanno fatto sognare i tifosi e che, da sole, sono in grado di dare un senso a una stagione.

Le imprese, però, da sole non bastano a permettere una squadra di stabilirsi nella parte alta della classifica. Per fare il fatidico salto di qualità e cominciare a proiettarsi in una realtà più ambiziosa, il Verona deve cominciare a vincere le gare – almeno sulla carta – abbordabili. 

Stessi punti, percorsi opposti

La sfida di lunedì è una di queste occasioni. A Verona arriva un Empoli che ha raccolto gli stessi punti dell’Hellas ma seguendo un percorso quasi inverso.

Se l’Hellas ha raccolto la maggioranza dei suoi punti in modo inaspettato contro squadre d’alta classifica e ne ha lasciato qualcuno di troppo sui campi delle dirette concorrenti, i toscani hanno costruito le loro fortune incassando punti preziosi contro quasi tutte le rivali alla salvezza, ma battendo – tra le grandi – solo la Juventus a inizio campionato.

La squadra di Aurelio Andreazzoli è una squadra poco “glamour”, senza storie da prima pagina e senza record da sbandierare sui social, ma è un gruppo compatto che vince quando deve, perde quando può e che, se sottovalutato, può essere letale. 

L’Empoli, dal punto di vista tattico, è una squadra che gioca in modo molto geometrico, alternando reti di passaggi nel centrocampo a rombo e verticalizzazioni sulle fasce, tenendo sempre il baricentro alto ed esponendosi alle ripartenze degli avversari soprattutto sugli esterni, dove Faraoni e Lazovic potrebbero trovare delle praterie. 

Che Verona possiamo aspettarci?

Il Verona, dal canto suo, è reduce da una settimana ad alta tensione dopo la notizia della positività al covid di Igor Tudor, che dovrebbe comunque tornare in tempo per essere in panchina lunedì sera. Fortunatamente non ci sono state conseguenze sulla squadra e tutti i tamponi sono risultati negativi, Tudor potrà così schierare con ogni probabilità la formazione tipo.

A scendere in campo, salvo sorprese, dovrebbe essere il solito 3-4-2-1, con Dawidowicz, Gunter e Casale in difesa, Veloso e Tameze in mezzo, Faraoni e il rientrante Lazovic sugli esterni, e davanti il trio delle meraviglie Caprari-Barak-Simeone.

Purtroppo gli ultimi minuti di Napoli hanno di fatto cancellato le alternative di Tudor in fase offensiva. Con Kalinic e Bessa fuori per squalifica potrebbe esserci una possibilità per Lasagna di entrare a partita in corso e dimostrare finalmente di essere all’altezza di questo Hellas. 

L’ora della continuità

Insomma, il Verona dopo essersi scoperto bello e irresistibile ora deve dimostrare di saper essere sporco e cattivo, per non specchiarsi alla luce delle vittorie blasonate e cominciare a mettere fieno in cascina contro le dirette concorrenti.

Il tempo delle imprese è finito, ora è arrivato il momento della continuità. 

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