1. Prima i punti

In un campionato così equilibrato, sia nei primi posti che nelle retrovie, mettere fieno in cascina quando possibile è fondamentale, specialmente contro le dirette concorrenti. Finalmente, contro lo Spezia, il Verona è riuscito a convertire i gol in punti, dopo le rimonte subite a Salerno e Genova. L’Hellas ora può affrontare la pausa a metà classifica, dove si respira molto meglio.

2. Conferme in attacco

I gol dell’Hellas sono arrivati da quattro giocatori diversi e in quattro modi diversi: da palla inattiva, e in contropiede, su azione personale e attraverso il dialogo tra gli attaccanti. Insomma, la squadra dimostra di avere un’invidiabile varietà di soluzioni offensive, anche considerando gli ottimi movimenti mostrati da Kalinic, entrato nel secondo tempo. 

3. “Clean sheet”

Per la prima volta in questo campionato il Verona non ha concesso gol e lo ha fatto contro una squadra che fa dell’attacco la propria arma principale. Non si può dire che non abbia rischiato nulla, anzi, ma ,con i problemi difensivi che il Verona ha dimostrato nelle gare precedenti, mantenere la porta inviolata è un ottimo modo per costruire più sicurezze, e assieme alla porta inviolata arriva la conferma dell’imbattibilità di Tudor. Tanta roba. 

4. Finalmente cinici

A guardare le statistiche, il 4 – 0 finale sembra un risultato davvero severo per lo Spezia. I Liguri hanno mantenuto il possesso palla e per lunghi tratti di partita hanno tenuto i Gialloblù nella loro metà campo, hanno tirato molto e hanno conquistato 5 corner contro uno solo del Verona. I ragazzi di Tudor hanno tirato in porta quattro volte. Letali, tanto basta.

5. Il portiere fa la differenza

La partita di Montipò è stata lo specchio di quella della squadra. Il portiere gialloblù non è stato perfetto, in alcune occasioni è stato incerto nelle uscite e non si è ben coordinato con i difensori – il retropassaggio di testa del fasciato Gunter ha fatto venire un coccolone ai tifosi – ma nei momenti fondamentali ha tenuto il Verona in controllo della partita con delle parate spettacolari. 

Dall’altra parte, per fortuna, c’era Zeut. 

6. Non montiamoci la testa

Tudor l’ha detto in conferenza stampa post partita – non lasciamoci ingannare dal risultato finale – e ha ragione al cento per cento. Il 4-0 non è arrivato grazie a un dominio di campo e di gioco, è arrivato grazie a un Verona cinico e a uno Spezia sprecone. La difesa ligure si è mostrata ancora una volta fragile, ma anche quella del Verona deve continuare a lavorare. Certi errori, specie contro le grandi, si pagano salati.

7. Spirito Hellas

Il mister ha parlato di Spirito Hellas, lo spirito del suo Verona. Non un semplice riferimento alla mentalità e all’intensità in senso generico, ma un plauso a un gruppo che ha interiorizzato in pochissime settimane l’idea di calcio dell’allenatore. Fantasia e cattiveria, compattezza e ordine, cinismo e lavoro. Così si fa strada.

8. La sosta

Trovarsi a metà classifica prima della sosta nazionali è davvero un ottimo risultato. Il merito, oltre che al mister e alla squadra, va dato al diesse D’Amico e al presidente Setti, capaci di riconoscere il proprio errore rapidamente e di correggere la rotta con decisione e competenza, evidentemente imparando dagli errori del passato. Ora Tudor e I ragazzi possono lavorare per due settimane con la consapevolezza della propria forza e senza l’acqua alla gola della bassa classifica.

9. Pronti al tour de force

Una buona sosta fatta di lavoro ed entusiasmo è fondamentale per affrontare il vero e proprio tour de force che aspetta l’Hellas al rientro dalla pausa. Milan, Lazio, Udinese, Juve e Napoli. Quattro sfide a dir poco difficili in poche settimane, con in mezzo una partita fondamentale contro l’Udinese, altra concorrente diretta per la salvezza. Con questi ragazzi, però, è impossibile dire “firmerei per tot punti”: dopo l’exploit con la Roma e le conferme delle settimane successive il Verona ha dimostrato di non porsi limiti. 

10. Tifosi presenti

Finalmente i tifosi. Finalmente la festa. Prima della partita i ragazzi della Curva Sud hanno diramato un comunicato per richiamare più tifosi allo stadio, evidentemente poco soddisfatti degli ampi spazi vuoti. Certo, non è facile tornare alla normalità dopo due anni di stadi deserti, ma la passione è ancora lì, sotto le ceneri del covid, e tornerà presto a bruciare ancora più forte di prima.