È il 2013 quando Malik Bendjelloul dirige Searching for Sugar Man, premiato con l’Oscar al miglior documentario. Il film, girato in Super 8 per conferire una patina old style al prodotto, ad un certo punto della produzione sfora il budget ed è costretto a ripiegare su un nuovo mezzo per le riprese: un iPhone. Poi, nel 2015, Sean Baker gira Tangerine, uno dei primi film girati interamente su smartphone. E nel 2018 è la volta di Steven Soderbergh e del suo Unsane, una commistione fra mela morsicata e reflex.

I tre film, diversi in forma e contenuto, hanno un unico punto in comune, strumentazione a parte: sono costati poco. Uno smartphone, dunque, diventa sinonimo di economia produttiva, ed economia produttiva chiama indipendenza. Oggi sono molti i filmmaker che sfruttano le potenzialità fotografiche del proprio cellulare per dare vita a prodotti filmici che, altrimenti, prevederebbero costi troppo ingenti per le loro disponibilità.

Ma bisogna fare un passo in più. Se i registi sopra citati hanno comunque potuto contare su una produzione che gli copriva le spalle (i budget ruotavano attorno al mezzo milione se non di più), lo stesso non si può dire per il videomaker adolescente su cui, non a torto, nessun produttore sarebbe disposto a scommettere con facilità. Pertanto, urge una realtà che possa ascoltare questi giovani e dare loro una vetrina per proporsi. Anche quando i loro lavori hanno qualche luce bruciata o uno scavalcamento di campo di troppo.

Un festival, ma anche un’occasione per imparare

Questa vetrina è il Believe Film Festival. Believe APS è un’associazione nata nel 2019 per volontà di Francesco Da Re e quattordici altri fondatori, tra adulti e adolescenti del territorio veronese, con lo scopo di organizzare attività culturali di interesse sociale. La principale iniziativa è il Believe Film Festival, un concorso di cortometraggi rivolto a tutti i giovani al di sotto dei ventiquattro anni, svoltosi in questi anni presso il Cinema Teatro Alcione.

Lo staff del Believe Film Festival

Il concorso prevede la realizzazione di un corto che tratti uno dei temi proposti dalla commissione, lanciando un messaggio personale e originale. Una giuria selezionata valuta i lavori presentati e i finalisti al concorso prendono parte alla cerimonia di premiazione. Ma Believe non si ferma qui. Lo spirito che muove il Festival non è tanto quello di premiare, quanto piuttosto quello di educare al mezzo audiovisivo. Tecnica, passione e professionalità devono poter costruire un percorso di relazioni umane e di scambio proficuo fra i partecipanti.

È per questo che, oltre alla serata di premiazione, il Festival prevede momenti di condivisione significativi. Il primo è quello dei workshop, in cui i finalisti (che alloggiano a Verona interamente spesati dal Festival) possono confrontarsi con professionisti del settore audiovisivo. Il secondo è un’uscita a Movieland, il noto parco a tema cinematografico, con cui Believe è convenzionato. A tutto ciò, si aggiungono un sito internet e campagne social costantemente aggiornate, in cui chiunque voglia mandare la propria candidatura può trovare informazioni sull’iscrizione e la realizzazione dei prodotti da inviare, con piccoli trucchi e accorgimenti per dare un tocco di professionalità al proprio film, anche se realizzato con mezzi d’occasione.

Le sezioni e i premi

La quarta edizione del Festival – interamente organizzata dai ragazzi dell’associazione – è prevista dal 30 ottobre al 1° novembre 2021 e questa volta il tappeto rosso sfilerà davanti ad una location d’eccezione: il Teatro Ristori di Verona. Il vincitore della selezione ufficiale porterà a casa un premio in denaro del valore di 1.500 euro. Il vincitore della categoria Esordienti ne riceverà invece 500, con tanto di una borsa di studio annuale per la Florence Movie Academy. Sono previsti anche un premio al miglior Giovane Attore (50% del costo di un anno di formazione presso la Academy) e un premio del pubblico in buoni acquisto fino a un valore massimo di 500 euro. Anche quest’anno, il Festival gode della partnership con Newgen Entertainment, giovane casa di produzione piemontese, e del patrocinio del Comune di Verona e di Fondazione Ente dello Spettacolo.

In Italia si svolgono all’incirca millecinquecento festival cinematografici. Believe, pensato dai giovani per i giovani, si è inserito in questo circuito con non poche difficoltà, ma è riuscito ad individuare un proprio target esclusivo. I suoi partecipanti intraprendono un percorso di crescita, che aiuta a comprendere i propri errori e dà la possibilità di essere ascoltati. Non si tratta di scoprire a tutti i costi nuovi talenti, ma di far sì che ogni ragazza o ragazzo, nelle sue peculiarità e nei suoi limiti, possa dare sfogo ad un bisogno: quello di mettere le mani in pasta su un set indipendente e raccontare una storia. Anche con un semplice smartphone e una troupe di amici improvvisata. A riprova di come, nella ristrettezza dei mezzi, si manifesti la ricchezza delle idee. 

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