In 91.92 secondi di velocità e adrenalina l’Italia domina le acque di Tacen, in Slovenia, e con il veronese Martino Barzon vince l’oro mondiale nella categoria juniores. Così al sito federale il neo campione del mondo, subito dopo la magnifica gara: «Non mi aspettavo questo primo posto e fatico ancora a crederci. Sapevo bene il valore dei miei avversari, mi sono allenato tanto ma non mi aspettavo di riuscire a conquistare un oro mondiale, invece ce l’ho fatta. Questa medaglia rappresenta la più bella ricompensa per i tanti sacrifici fatti in questi anni. E’ stato bellissimo salire sul podio e questo non può che essere solo l’inizio.»

Parole alle quali dà seguito il presidente federale, Luciano Buonfiglio: «Un risultato che conferma l’Italia tra le migliori nazioni al mondo e che ancora una volta dà lustro al lavoro di atleti, tecnici e società, supportati dalla direzione tecnica di Daniele Molmenti, sempre attento al vivaio giovanile azzurro. Bravo Martino, siamo davvero orgogliosi.»

Raggiunto telefonicamente in Slovenia, un emozionato Alessandro Barzon, padre e allenatore del giovane campione, ci racconta: «Martino è nato il 1 dicembre del 2003 e da sempre si allena e corre per il Canoa Club Verona (come gli altri due fratelli maggiori di Martino, Giacomo e Tommaso, ndr). Ha iniziato a praticare questo sport molto giovane, a 6 anni, e fin da subito si è appassionato alla specialità fluviale della canadese monoposto, caratterizzata dal fatto che non ci si siede infilandosi come nel kajak, ma si sta in ginocchio con una sola pala e non con la pala doppia. Fin da piccolo si allenava con spirito agonistico, quindi ha iniziato molto presto anche a gareggiare. Martino ha partecipato a 3 campionati italiani, vincendo sempre nelle varie categorie d’età. Ha partecipato a tre edizioni dell’ECA CUP, campionato europeo a 10 tappe, che nel nostro sport rappresenta un importante trampolino di lancio per i ragazzi a livello internazionale. Nel 2017, nella categoria under 14, Martino è arrivato primo bissando la vittoria anche nel 2019, nella categoria under 16. Queste vittorie sono state fondamentali per portarlo ai Mondiali di Tacen. Dopo questo anno di stop forzato dovuto alla pandemia, non ci aspettavamo un risultato così clamoroso: Martino non ha vinto per il rotto della cuffia, ma ha staccato di netto gli altri partecipanti. Il nostro è uno sport fatto di tempi, di una partenza e di un arrivo, e anche di penalità, perché si attraversa un percorso di 25 porte che non bisogna toccare in alcun modo, né con la canoa né con le mani. Lui in questi campionati mondiali è riuscito a vincere stabilendo un ottimo tempo, con una sola penalità. Martino aveva già tentato di superare la fase della selezione agli scorsi mondiali di Cracovia nel 2019, ma allora non era riuscito a superare lo sbarramento della qualifica dei primi 30 atleti partecipanti.

Stavolta invece ha passato tranquillamente le qualifiche, meno tranquillamente le semi-finali perché ha accumulato 4 penalità, ma poi alle finali di venerdì si è davvero espresso al massimo, stabilendo un tempo incredibile, che ci ha lasciato esterrefatti. Adesso ci prepariamo ai prossimi europei, che si svolgeranno in Slovenia, a Solkan, a fine agosto.»

Anche Luigi Spellini, presidente del Canoa Club Verona, è felice per questa importante vittoria di Barzon e del suo club: «Martino va in canoa da una vita, e tra i tanti atleti devo dire che lui è uno di quelli naturalmente portati per questo sport, perché ha un equilibrio speciale. Inoltre, si è sempre allenato molto e con grande concentrazione. In sostanza, Martino rappresenta il meglio possibile in questo sport che è la canoa.» Quella “meglio gioventù” di cui essere felici e orgogliosi.

Foto di Federcanoa

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