Le sfide tra Verona e Juventus nella storia del campionato di serie A – solo una volta il confronto si giocò in serie B – non sono mai state banali. Specialmente se teatro dello scontro era lo stadio ‘Bentegodi’. Per quanto riguarda il risultato, inoltre, sulla ruota di Verona è sempre stata d’obbligo la tripla.

Vantaggio gialloblù

Domenica 8 febbraio 1976 sembrò il giorno giusto per vedere una vittoria del Verona. La formazione allora guidata da Ferruccio Valcareggi, ex commissario tecnico azzurro a Mexico ’70, trovò il vantaggio dopo nemmeno dieci minuti di gioco. Su una punizione calciata dal povero Emiliano Macchi, la corta respinta di Zoff divenne preda di Glauco Cozzi, che con fare rapace, rispedì il pallone in rete. Trovato il vantaggio i gialloblù si difesero strenuamente rischiando più volte di capitolare. A salvarli furono le parate di Ginulfi – uno che nella sua vita si prese anche il lusso di parare un rigore a Pelè -, l’imprecisione degli attaccanti bianconeri e quel pizzico di fortuna che mai non guasta.

La mano di Bettega

L’illusione del vantaggio, però, durò solamente lo spazio di un tempo di gioco. Nella ripresa, uscito capitan Mascetti per infortunio, la squadra di Valcareggi perse l’orientamento e offrì ancora di più il fianco alla reazione bianconera. La compagine allenata da Carlo Parola – la sua famosa rovesciata è da sempre l’effigie delle bustine delle Figurine Panini – pareggiò con Tardelli, trovando un quarto d’ora dopo il gol del definivo vantaggio con Bettega. La rete messa a segno da Bobby-gol scatenò le proteste veronesi per un presunto quanto netto fallo di mano commesso dall’attaccante bianconero. Il signor Lattanzi di Roma, arbitro della contesa, potendosi fidare solo del proprio assistente, convalidò tra vibranti rimostranze gialloblù.

Pochi giorni dopo la copertina del “Guerin Sportivo” – uno dei settimanali più amati dagli appassionati di calcio – pubblicò in prima pagina la foto che non lasciava scampo a interpretazioni. Bettega, sotto gli occhi di un attonito Sauro Catellani, si stava aggiustando la palla con il braccio completamente aperto, prima di battere Ginulfi. Chissà, ci fosse stato il VAR sarebbe andata diversamente. Forse…

Foto: ASD Ex Calciatori Hellas Verona