A una settimana dalla sconfitta nella decisiva gara 3 contro Torino, la Tezenis Verona fa il punto su quella che è stata una delle stagioni più intense degli ultimi anni: Covid, partite ogni tre giorni, record e infortuni, tutto questo ha fatto parte dell’annata gialloblù. 

La Scaligera si presentava ai nastri di partenza del campionato di serie A2 2020-2021 come una delle grandi favorite alla promozione nel massimo campionato, ma le prime partite dimostrarono che qualcosa non andava, 5 sconfitte nelle prime 6 gare disputate, con i ragazzi di coach Andrea Diana che faticavamo a trovare una propria fisionomia di gioco sia nella meta campo offensiva, che, soprattutto, in quella difensiva. La mancata continuità di rendimento fece sprofondare la Tezenis in classifica sino all’undicesimo posto, frutto di 6 vittorie e ben 9 sconfitte. A metà febbraio il presidente Pedrollo stanco di vedere pochi risultati, decise di dare un messaggio: via coach Andrea Diana e dentro una vecchia conoscenza veronese come Coach Alessandro Ramagli.

Alessandro Ramagli

L’inizio del nuovo ciclo fu caratterizzato da molte incognite e tantissima delusione per la situazione in campionato della Tezenis, dubbi sulla permanenza di giocatori, circondati da moltissime offerte e un nuovo modo di giocare a basket da imparare il prima possibile. Dopo un inizio travagliato, con ancora qualche sconfitta di troppo, ecco la svolta, o meglio la storia. Grazie alle 13 vittorie consecutive tra la fine della regular season e la fase ad Orologio, striscia interrotta in trasferta sul campo di Roma, la nuova banda di Ramagli è diventata di diritto la squadra con la striscia di vittorie più lunga della storia della Scaligera Basket riuscendo a riportare l’entusiasmo in una piazza che era tornata a sognare in grande in vista della post season.

I playoff cominciarono con la Tezenis che era tornata ad essere considerata una delle “magnifiche 7” pretendenti alla promozione nel serie A1 e soprattutto si presentava con un arma in più visto l’acquisto da Brescia di Brian Sacchetti. Il primo ostacolo nei quarti di finale fu l’Urania Milano, un ‘avversario assolutamente alla portata che infatti venne liquidato con un netto 3 a 0. In semifinale i gialloblù sfidarono, in quella che per molti era considerata la finale anticipata della griglia playoff argento, la Reale Mutua Torino. Contro la squadra del capoluogo piemontese la Scaligera non è mai riuscita a trovare continuità nel propio gioco chiudendo la stagione con un forse eccessivo e troppo netto 3 a 0 a favore dei torinesi ora favoritissimi al raggiungimento del sogno.

Per il presidente Pedrollo in questi giorni è tempo di riflessioni, la squadra sarà sicuramente cambiata e ringiovanita, ma per partire con un nuovo progetto si vuole cominciare con la conferma di coach Alessandro Ramagli, accetterà? 

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