Dopo il termine della regular season, la Tezenis di Alessandro Ramagli ha iniziato la cosiddetta “fase a orologio”, percorso obbligato per stabilire la griglia definitiva dei play off, ultimo step di questa “strana” stagione, utile per stabilire le squadre che saranno promosse nella serie maggiore. Come anticipato la scorsa settimana, gli avversari dei giganti gialloblù sono rispettivamente Ferrara, Chieti e Roma. Le prime due partite hanno visto la vittoria della formazione veronese in entrambi i casi ma con modalità del tutto differenti. Mentre, infatti, con il quintetto estense il successo finale è giunto meritato al termine di una grande prestazione, contro la squadra abruzzese la vittoria è arrivata a fil di sirena, al termine di un ultimo quarto giocato punto a punto. Ora, per completare il giro, prima di rigiocare a campi invertiti, la Scaligera è attesa dal confronto con Roma, «un roster – come lo ha definito coach Ramagli – che ha nei punti di forza i due americani, abituato a giocare a ritmi molto frenetici in attacco, con un alto numero di possessi e sempre alla ricerca di rapide soluzioni a canestro mentre in difesa alterna uomo e zona, usando di più la seconda».

Il coach gialloblù Alessandro Ramagli

Con gli ultimi due successi ottenuti il coach ha portato a dieci la striscia di vittorie consecutive. In questo momento, tuttavia, al di là delle statistiche, l’importante, come ha ribadito lo stesso Ramagli, «non è il record ma il gioco. Da quando sono arrivato molti tasselli del mosaico, sia in avanti che in difesa, sono andati al loro posto. La nostra è una squadra oramai matura, con giocatori aventi ciascuno determinate caratteristiche, il mio compito e il mio obiettivo è quello di ottenere nella qualità del gioco il massimo livello possibile».

Bobby Jones al tiro

Questa, per certi versi inedita, fase a orologio, tuttavia, non esprime fino in fondo le reali forze in campo. Molte squadre, infatti, gestiscono i propri roster soprattutto in ottica play off dove, diversamente da ora, il calendario propone incontri molto ravvicinati con quattro sfide nell’arco di una settimana. «Il miglior piazzamento – come ha ricordato lo stesso coach – può essere sicuramente un obiettivo ma non diventerà mai un ossessione». L’importante, comunque, era iniziare con il piede giusto è chi ben comincia è già a metà dell’opera.

Foto: scaligerabasket.it

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