Siamo nati 9 mesi fa, il 31 marzo di un anno in cui abbiamo imparato a conoscere parole come “pandemia” e “coprifuoco”, scenari nuovi come le terapie intensive al collasso o il triage negli ambienti di lavoro.

“Heraldo” sin dalle prime settimane dalla sua nascita ha cambiato tutti i programmi, adattando la modalità di racconto con le tanto ora abituali dirette social, per costruire con collaboratori e lettori un dialogo sempre volto all’approfondimento non banale il più ampio possibile, in primis con un occhio di riguardo a temi come l’ambiente, la scuola, la politica, lo sport, la cultura e spettacolo tanto colpiti dal Covid-19, ma anche le storie di chi ha lasciato Verona o che nella città ha trovato nuova casa. Il tutto con un occhio sempre aperto alle vicende meno approfondite, alle categorie più colpite dall’emergenza sanitaria e non solo.

A fine 2020 come redazione abbiamo segnalato i nostri “Veronesi dell’anno“, Luigi e Vanessa Carlon, che con il progetto della Casa-Museo di Palazzo Maffei danno e daranno un impulso in avanti alla città, un segno di speranza per questi tempi molto difficili.

La Casa-Museo di Palazzo Maffei

La voglia di conoscere e raccontare ci ha fatto guardare al vicino come al lontano, con uno sguardo sempre oltre le mura e i confini territoriali, con un’attenzione particolare all’Europa e non solo. I nostri corrispondenti ci hanno permesso di raccontare la quotidianità di Wuhan o le reazioni post elezioni Usa con la vittoria di Biden (o la sconfitta di Trump).

Un 2020 già tanto narrato anche se da pochissime ore finito, ha visto nei suoi ultimi giorni la corsa al nulla osta del vaccino anticovid arrivare tra ritardi e dosi irrisorie per il nostro Paese, con il racconto mediatico dal 27 dicembre di chi per primo si è prestato a favore di telecamera a essere vaccinato. E il 31 dicembre il discorso del Presidente della Repubblica, il quale dalle prime sue parole ammette: «ho avvertito la difficoltà di trovare le parole adatte per esprimere a ciascuno di voi un pensiero augurale. Sono giorni, questi, in cui convivono angoscia e speranza». Responsabilità, solidarietà e serietà sono i concetti messi in luce da Sergio Mattarella. «Non viviamo in una parentesi della storia. Questo è tempo di costruttori. I prossimi mesi rappresentano un passaggio decisivo per uscire dall’emergenza e per porre le basi di una stagione nuova. Non sono ammesse distrazioni. Non si deve perdere tempo. Non vanno sprecate energie e opportunità per inseguire illusori vantaggi di parte. È questo quel che i cittadini si attendono.»

Noi di “Heraldo” siamo nati in questo anno anomalo e per molti versi drammatico, dove la difficoltà sanitaria è andata di pari passo con quella economica e sociale. Il distanziamento fisico in alcuni casi si è mescolato al distanziamento delle relazioni ma è ciò che vogliamo scongiurare per il 2021 ora alle porte,  guardando a nuove sfide come eventi in città a cura dei nostri giornalisti, fatti di dibattiti e interviste, media partnership, e ancora dirette social perché una parte del nostro pubblico non abita solo a Verona e non possiamo più ignorare anche questa nostra parte di audience.

Siamo una testata il cui editore è un’associazione culturale composta da giornalisti e collaboratori del giornale. L’autofinanziamento si sta affiancando al sostegno di alcuni sponsor che credono nel progetto e vedono in “Heraldo” un nuovo spazio di diffusione e di approfondimento.
Grazie a coloro che ci leggono e ci sostengono. Nessuno si salva da solo e il nostro lavoro collettivo lo conferma ogni giorno.

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