Ecco la Ferrari che non ti aspetti. Una piacevole sorpresa nella notte di Singapore in un circuito, quello cittadino di Marina Bay, dove tutti davano la Rossa in difficoltà, alle prese con le consuete carenze di carico aerodinamico che hanno contraddistinto la SF90 da inizio stagione. E invece…

A Maranello i tecnici italiani hanno lavorato intensamente nelle scorse settimane per portare un pacchetto di sviluppi che al simulatore aveva dato ottimi risultati, poi confermati dal riscontro in pista.  Charles Leclerc (ancora lui!) ha, infatti, conquistato una pole strepitosa nelle prove del sabato, impreziosite da un ultimo giro tiratissimo dove, facendo la barba a tutti i muretti delle 23 curve del tracciato, si è messo alle spalle per la terza volta consecutiva campioni come Lewis Hamilton e il compagno di scuderia Sebastian Vettel.

Il pilota tedesco Sebastian Vettel

Proprio il tedesco, reduce dal brutto weekend di Monza, aveva l’impellente necessità di riscattarsi, in una stagione per lui sino ad ora decisamente avara di risultati. Già in qualifica Seb aveva dato segnali di ripresa,rimanendo al comando fino a pochi istanti dal termine, prima di essere superato dal proprio compagno di squadra. Contrariamente alle altre volte, Vettel non si è, però, demoralizzato, affrontando la gara con grande determinazione. Partito guardingo, è rimasto sempre agganciato a chi gli era davanti, riuscendo a passare al comando, grazie ad un intelligente pit stop anticipato. Da lì in poi non c’è più stata gara per gli avversari, neppure per Leclerc, che suo malgrado, non riuscendo mai a impensierire veramente il compagno, si è dovuto accontentare della seconda piazza.

La prima vittoria stagionale per Vettel nel GP di Singapore (dopo quella sottrattagli in Canada dal provvedimento dei commissari sportivi) e la conseguente doppietta Ferrari che mancava oramai da tempo immemore, regalano nuovo lustro al team di Maranello, in una stagione purtroppo ormai compromessa. L’auspicio è che con i risultati  conseguiti nelle ultime gare si stiano gettando le basi per un 2020 vincente. La Red Bull è tornata, invece, ad essere protagonista con il terzo posto finale di Max Verstappen. Nel team austriaco, tuttavia, c’è molta delusione per una gara che, almeno sulla carta, avrebbe potuto essere più favorevole. Ad ogni modo resta la soddisfazione di aver tenuto dietro le Mercedes, vere sconfitte della gara disputata in terra asiatica.

La Mercedes di Lewis Hamilton

La stella a tre punte, dal canto suo, a Singapore non ha certo brillato, eccetto per la prestazione monster di Hamilton in qualifica, comunque non sufficiente a garantirgli la pole. Gara anonima conclusa al quarto e quinto posto, piazzamenti che servono, tuttavia, ad amministrare un vantaggio in classifica mondiale ormai incolmabile per gli inseguitori. Inutile aggiungere che Valtteri Bottas appare sempre più il gregario del compagno leader mondiale, anziché il suo primo avversario. Nota di merito invece per l’italiano Antonio Giovinazzi, che nelle ultime tre gare ha disputato prove assai incoraggianti, riuscendo a cogliere qualche punto con la sua Alfa Romeo. Il rinnovo di contratto per il 2020, salvo sorprese, appare alla sua portata.

Ora il circus prosegue il suo tour asiatico già domenica prossima sul circuito di Soči con il GP di Russia. A questo punto diventa difficile fare pronostici, la lotta tra i top team nelle ultime gare è diventata così serrata che ogni risultato è possibile. E per spettatori e appassionati è una manna che si aspettava da tempo.