Ucraina, guerra del Novecento

Una guerra che prosegue, nell'indifferenza generale, fra migliaia di uomini morti e un meccanismo che si autoalimenta, senza la possibilità di dire basta. Ma la pace, anche futura, non può che passare attraverso una seria riflessione delle responsabilità di tutti. Anche dell'Occidente.

L’obbligo militare a partire dal caso Ucraina

Mentre la guerra continua sul fronte russo/ucraino, non si ferma nemmeno l’attività degli attivisti dei Movimento Nonviolento e della Rete italiana Pace e Disarmo che, in tempi e situazioni molto complesse, cerca di rendere possibile la scelta dell’obiezione di coscienza militare. Data la situazione, un diritto sempre più difficile da far valere e riconoscere, come mostra il caso di Vitaliy Alekseinko.

Il nastro giallo di Kherson: la non-violenza attiva

La liberazione della città nell'Ucraina meridionale fa emergere storie di resistenza disarmata, attuate dalla popolazione nei confronti degli occupanti russi. Tra sabotaggi, scritte sui muri, e sostegno all'esercito di Kyiv, la lotta degli abitanti ha tenuto unito un popolo.

Bandiera ucraina a Kherson liberata

Morte di un oligarca

Un'incredibile serie di "decessi accidentali" sta colpendo gli amici (o ex-amici) di Putin. Poche certezze se non che fossero quasi tutti ai vertici di importanti istituzioni russe e avessero patrimoni ingenti.

Cinque mesi di guerra

Sono passati più di cinque mesi da quel 24 febbraio, giorno in cui la Russia di Putin ha attaccato l'Ucraina con la sua "operazione speciale". Come si è evoluta la guerra da allora ad oggi?