I meriti del "ventriloquo" Comencini
A Pontida il parlamentare veronese ha reso pubblico quello che molti leghisti più importanti di lui forse in cuor loro pensano.
A Pontida il parlamentare veronese ha reso pubblico quello che molti leghisti più importanti di lui forse in cuor loro pensano.
Il giovane deputato leghista Vito Comencini dice che Mattarella gli fa schifo. Ora, de gustibus non est disputandum. Per dire, Scarlett Johansson, musa di Woody Allen e sogno mio, ha certamente un fascino più visibile.
Certo quello di Comencini non è un giudizio estetico, ma politico. Lui dice che Mattarella, non mandando il Paese a elezioni, ha tradito la volontà popolare. Non sapevo che il buon Comencini, nuovo aspirante Calamandrei della politica italiana, avesse velleità da giurista. Peraltro nei confronti di un costituzionalista vero come Mattarella. Gli studi di giurisprudenza del simpatico Comencini sono ancora in corso e auspichiamo che il nostro avrà modo di affinare l’analisi sulla Carta del 1948, sulla democrazia che è “potere del popolo” temperato da altri poteri – che se non ci fossero non saremmo in democrazia –, sull’architettura parlamentare della nostra Repubblica e sul fatto che anche in nome del popolo in passato ci sono state le peggiori tirannie.
Ma il punto è un altro. Comencini è un po’, a suo modo, un emblema. L’emblema di come la politica, a volte, ti peggiora. Chi scrive conosce abbastanza bene Comencini e fatica a parlarne male dal punto di vista umano. So che ora mi attirerò gli strali di qualche benpensante che rinuncia per principio alle complessità e divide il mondo in buoni e cattivi: Comencini è una brava persona. Onesto, diretto, stakanovista. E per nulla stupido. Perché allora un’uscita del genere? Il mix è letale: Pontida, assemblea dei giovani leghisti, comizio. Comencini si è trovato dentro a un contesto in cui era obbligato a marcare il territorio e a dire qualcosa di forte, radicale e semplice ai suoi. Comencini doveva affermare in quella nicchia leghista la sua leadership. Comencini ha “dovuto” dire quello che gli astanti volevano sentirsi dire.
A pensarci bene, poi, Comencini ha pure un merito. Ha detto e ci ha reso pubblico quello che molti leghisti più importanti di lui forse in cuor loro pensano. Infatti il leader Salvini non ne ha sostanzialmente preso le distanze, rimproverando a Comencini solamente i “toni sbagliati”. Insomma, il “ventriloquo” Comencini ha reso un servizio pubblico. Da oggi forse sappiamo qualcosa in più sul rapporti della Lega con le istituzioni e democrazia.