«Sarà banale ma il sogno è di suonare e basta».

Era il 2009, il palco del Festival delle Radio Universitarie a Salerno, e lei era una Levante dal volto ancora ‘bambina’. Con lei altre artiste che formavano la sua prima band, Levante e le Effemeridi in questa video intervista di Gianluca Reale per il portale Ustation.it

E l’esile cantautrice siciliana, che a quel tempo studiare Lettere a Torino, ne ha fatta di strada. Un percorso in salita ma che oggi raccoglie i frutti di un successo cui, diciamolo, ha contribuito la sua presenza come giudice a X Factor. La visibilità di cui ha potuto godere le è stata utile ma c’è da dire che il talento è sempre stato riconosciuto anche dai critici musicali più esigenti.

E poi c’è il pubblico che il 3 settembre scorso al Teatro Romano di Verona ha fatto registrare un sold out tale da vedere la gente abbarbicata negli angoli più nascosti. Un pubblico a prevalenza giovane e femminile e con qualche rappresentante maschile non più così imberbe. A riprova del fatto che i testi e la musica di questa artista conquistano un po’ tutti.

Un concerto intenso, bella seppur semplice la scenografia, per quasi due ore di viaggio nel mondo di Levante incentrato su un lui che emerge in tutte le sue sfumature, sul concetto di amore che è e deve essere cura senza poi dimenticare stoccate anche dal sapore politico verso i migranti e la loro, non, gestione. E sulle diversità che rendono le vite e le società decisamente migliori.

Ultima tappa, forse (pare infatti che si debba recuperare una data nella sua Sicilia) Verona ha regalato a Levante una emozione particolare, a sua detta, infatti, il pubblico veronese e veneto è il più caloroso d’Italia.