Che Star Wars rappresenti qualcosa di speciale per milioni di appassionati, non è un mistero. Ogni elemento, d’altronde, sembra essere lì per testimoniare un successo paragonabile a quello di pochissimi altri marchi legati alla storia del Cinema: la quantità di film e serie tv realizzati (parliamo di entrambe le epoche, Pre e Post-Disney), gli incassi da record, il merchandising infinito diffuso ad ogni livello, i giocattoli e i videogiochi, i libri e i fumetti, le mostre, le associazioni, le convention dei fan in giro per i cinque continenti (quando ancora il Covid lo permetteva, si intende). Insomma, un vero e proprio Universo in cui tutti i pezzi del puzzle si incastrano perfettamente (o quasi) l’uno con l’altro. 

Il logo ufficiale dello Star Wars Day

A chi di quella Galassia nulla conosce, tutto questo, per certi versi, appare, senza dubbio, un po’ stucchevole, quand’anche rischi di sfiorare il ridicolo (e non a torto, in alcune circostanze). Al tempo stesso, tuttavia, in quel tale non potrà non sorgere spontanea questa domanda: Perché? E proviamo anche noi a porci lo stesso quesito: cosa rende e cosa ha reso fin da subito le storie di Guerre Stellari una pietra miliare all’interno dei racconti fantastici (sinceramente, preferisco utilizzare questo termine a fantascientifici), permettendo loro di occupare un posto di così gran rilevo nel cuore di tante persone, ormai da quasi mezzo secolo (ricordiamo che il primo film è del 1977)?

I prodotti Lego Star Wars sono fra i più venduti dalla casa del mattoncino

Innanzitutto la passione e l’estrema cura per i dettagli che l’inventore della saga, George Lucas, ha riversato nella stesura dei racconti e nella creazione di personaggi e ambienti: lo spettatore, prima ignaro e forse un po’ scettico, poi sempre più colpito e coinvolto si è ritrovato immerso in una realtà per certi versi molto distante (o meglio lontana, lontana), ma per altri così vicina e per entrambi i motivi affascinante e misteriosa, quanto familiare e, film dopo film, conosciuta e amata. Perché le Grandi Storie nascono innanzitutto dal profondo desiderio di esternare emozioni positive e paure, di far ridere e far commuovere, di educare e ammonire. E per raggiungere questo obiettivo, non basta sfruttare un’idea, bisogna darle vita nel migliore dei modi, bisogna far sì che quel Mondo risulti tangibile e che, chi osserva, senta di farne parte. E così, ogni oggetto, ogni situazione, ogni figura rimanda a qualcosa che ha segnato Lucas nel proprio percorso: a culture dei paesi occidentali e orientali, a spaccati di vita quotidiana, a vicende del contesto politico ed economico (specie di quello degli Stati Uniti), a studi e letture e ad altre pellicole di un glorioso passato cinematografico.  In pratica, da grande storyteller, è stato in grado di portarci nel suo subconscio e farci compiere un’appassionante gita nella sua sconfinata immaginazione. L’universo di Star Wars alla fine è questo: un viaggio a velocità luce nel credo e nella visione culturale di uno degli artisti più rivoluzionari e geniali di Hollywood (basti ricordare che fra le diverse compagnie, la sua più grande eredità rimane, di sicuro, l’Industrial Light & Magic, la più importante azienda responsabile di effetti speciali e artifici visivi postproduzione).

Copertina disegnata da Alex Ross per la serie a fumetti del 2015

Quando si pensa a Guerre Stellari viene, in modo quasi spontaneo, da parlare di fede. Senza, peraltro, correre il rischio di risultare blasfemi. Infatti, oltre allo studio maniacale di tutti gli elementi presenti nella storia e sulla scena, l’attenzione è stata posta, fin dall’inizio sul messaggio racchiuso nella vicenda. Per coloro che ancora non lo sapessero, la saga è sostanzialmente incentrata sull’eterna lotta fra il Bene e il Male: e fino a qui, a dire il vero, niente di nuovo sotto il Sole. Ma è proprio nelle modalità in cui il tema viene presentato che risiede l’originalità della narrazione: sono la multiculturalità e la diversificazione che conquistano lo spettatore che si lascia guidare dalle parole e dagli insegnamenti di Jedi e Sith, di cacciatori di taglie e Kaminoani, di contrabbandieri e canaglie, di soldati e droidi. Ogni battuta diventa così iconica poiché racchiude una serie di filosofie e stili di vita che connotano le varie razze di quella Galassia. I sentimenti e le emozioni dei protagonisti, permeati da tali visioni, acquistano un significato ancor più profondo: si partecipa in prima persona alla sofferenza estrema e alla rabbia di Dart Fener, al fallimento, alla delusione e al riscatto di Obi-Wan Kenobi, si prova terrore di fronte alla malvagità e alla vendetta dell’Imperatore, o riverenza e meraviglia di fronte alla veneranda sapienza del Maestro Yoda. A colpire sono, dunque, l’intensità dei dialoghi e la portata di ogni affermazione, funzionali allo svolgimento della trama e alla costruzione di processi e dinamiche che si ripercuotono sulle vite di questo o quel personaggio.

John Williams (a sinistra) e George Lucas (a destra) lavorano alla colonna sonora dei film

Infine, c’è un altro elemento che ha contribuito a iscrivere nel firmamento queste storie e che risulta imprescindibile ogni volta che si pensa a quelle battaglie stellari e a quelle incredibili avventure: la musica di Star Wars. Il grande merito qui è tutto di John Williams. Il mitico compositore britannico (che insieme al nostro amato Ennio Morricone ha formato la coppia d’oro del mondo delle colonne sonore a partire dagli anni ’60) è riuscito a creare dei temi che hanno rappresentato la quadratura del cerchio e hanno saldato in maniera perfetta tutte le altre componenti di cui si è parlato.


La locandina di “Star Wars: Episodio II – L’Attacco dei Cloni” (2002)

Io credo che, a volte, si possano sentir parlare le immagini e, quando mi capita di vedere uno o più dei personaggi della saga raffigurati su qualche copertina o sulle pagine di un articolo di qualche rivista, non posso non pensare alle iconiche tracce che hanno scandito letteralmente le scene più importanti e i momenti decisivi di quelle narrazioni. Ecco che nella mia testa suonano le note di Battle Of The Heroes che segna lo scontro finale del terzo film, di Duel Of The Fates, quando i destini dei protagonisti si incrociano in modo ineluttabile, e naturalmente della straordinaria Across The Stars, che accompagna l’amore tormentato e proibito fra Anakin Skywalker e la dolce Padmé Amidala.

Ecco perché allora si festeggia e si ricorda questa data, ecco cosa fa battere il cuore di tutti quei sognatori. Ecco cosa, in futuro, continuerà ad essere celebrato e resterà come segno indelebile e perenne testimonianza di un modo unico di raccontare una storia.

Immagine di copertina: I due Soli di Tatooine tramontano infuocando il paesaggio

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