Due semplici ingredienti musicali, 12 battute e tre accordi, che un qualsiasi appassionato di musica apprezza e riconosce: è il blues! “Non è certo facile gestirli, ma sapendoli arrangiare nella maniera giusta, si possono creare ogni volta melodie ed improvvisazioni che donano sempre un’emozione inspiegabile”.

È questa la riflessione del cantante e chitarrista Roberto Morbioli, leader veronese della Morblus Band che sabato 14 giugno alle 21.00 si esibirà nella cornice di Villa Albertini ad Arbizzano di Negrar (Vr). Promotore dell’evento è Luca Salvi, che vanta una lunga esperienza nell’organizzazione di spettacoli a sfondo benefico (molti ricorderanno i concerti sold out del Sunshine Gospel Choir in Gran Guardia nel 2005, al Teatro Filarmonico nel 2006 e nel 2009 al Palasport di Verona).

Spettacolo solidale

Il ricavato della serata sarà devoluto anche in questa occasione a tre associazioni del territorio veronese: Amici di Angal Onlus, Gruppo Animazione Lesionati Midollari e Unità Pastorale San Giovanni Paolo II della Caritas di Negrar. In qualità di socio e amico delle tre realtà, Salvi ha coinvolto l’Amministrazione Comunale di Negrar, che oltre a concedere il patrocinio e la location a titolo gratuito, ha collaborato con passione ed entusiasmo; prezioso è stato anche il sostegno dei diversi sponsor per quello che sarà uno spettacolo tutto da scoprire.

La musica dal vivo riesce sempre a favorire la socializzazione, genera curiosità e, come in questo caso, riesce a farci viaggiare in paesi lontani, richiamando i grandi blues men che dall’America hanno diffuso questa passione in tutto il mondo. La Morblus Band afferma infatti che “il potere del blues non sta solo nella sua espressione artistica, ma soprattutto regala emozione e benessere”, un benessere a cui tutti hanno diritto. La musica non deve dividere ma unire, per questo le prime file nel parco dove si svolgerà il concerto saranno riservate alle persone in carrozzina, che troppo spesso vengono relegate in spazi a margine dei palchi o dove, per diversi motivi, la visibilità è ridotta.

Il quartetto Morblus

Ben noto dal 1991 per il suono energico in Europa e oltre, il quartetto Morblus (chitarra, basso, batteria e organo hammond) ha collaborato con artisti del calibro di John Mayall e Robben Ford e suonato nel leggendario B.B. King’s Blues Club a Memphis; nel 2017 si è inoltre esibito al fianco del leggendario chitarrista blues texano Guitar Shorty. Il loro sound spazia da Funk, Blues, Rhythm & Blues e Soul e presenta un ricco repertorio dai brani blues più classici al soul moderno, per arrivare a composizioni originali.

Ma è una musica che non va raccontata, piuttosto ascoltata e vissuta, un po’ come quella grande blues band che, attraverso il celebre film, visto da tutti almeno una volta, coinvolge la platea della Sala Grande al Palace Hotel e come “band in missione per conto di Dio” salva con il ricavato del concerto l’orfanatrofio di Chicago, nel quale i due fratelli leaders del gruppo, Jake ed Elwood, trascorrono la loro infanzia. Il blues si fa spesso portavoce di tematiche profonde e attuali, perché nato tra le mani di uomini con grande talento e, a volte, poche possibilità.

Non ci rimane che attendere l’evento di sabato 14 giugno con trepidazione e, con biglietto alla mano, gridare tutti insieme “Vogliamo lo show!”.

Per info e biglietti visita il sito dedicato.

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