La Biblioteca civica di Verona ospita la mostra “Guarino Veronese. La vita, gli studi, l’immagine” in occasione dei 650 anni dalla nascita dell’umanista ed erudito del Quattrocento scaligero. L’evento si tiene all’interno della protomoteca fino al 26 ottobre, con apertura il lunedì ore 14-19 e martedì-sabato ore 9-19 ed è organizzato dalla direzione biblioteche del Comune di Verona in collaborazione con l’Archivio di Stato, il Dipartimento Culture e civiltà dell’Università di Verona e la Fondazione Brescia Musei.

Nelle teche allestite nello spazio espositivo è possibile vedere lettere autografe, manoscritti ed edizioni a stampa delle grammatiche e traduzioni, ma anche alcune opere legate all’attività di discepoli umanisti veronesi legati al suo magistero. La sua figura di letterato rivestì un ruolo cruciale all’interno dell’Umanesimo italiano ed europeo grazie ai suoi frequenti viaggi nelle corti signorili europee che lo resero un intellettuale cosmopolita.

Professore di retorica presso il Magistero di Verona e Ferrara, rinnovò il metodo didattico nell’insegnamento ed apprendimento della lingua latina attraverso la stesura delle Regulae Grammaticales. Assieme alle Regulae, Guarino approntò altri strumenti didattici, promuovendo la diffusione della grammatica greca elaborata dal maestro di lettere greche Manuele Crisolora (1360-1415) grazie al quale iniziò uno studio sistematico della lingua greca in Italia.

Una parte del carteggio per l’acquisizione dell’archivio di Guarino Veronese. Foto Michelangelo Piccin.

La scoperta degli autori greci

Guarino si avvicinò quindi agli autori ellenici e tradusse i passi fondamentali di Strabone, Plutarco ed Erodoto, di cui in mostra sono visibili alcuni testi, appartenenti alla Biblioteca Civica, tra cui Le vite di Lisandro e Silla su pergamena, dedicate a Leonello d’Este ed il trattato De Silla Erbis, di Strabone.

Percorrendo la visita è possibile notare un corpus di discorsi pubblici composto da orazioni, lettere, alcune autografe, frutto della sua attività pubblica oppure testimonianza di alcune relazioni familiari, tra cui una Consolatoria di Guarino Veronese rivolta al podestà di Verona Francesco Pisani per la morte della figlia Bianca, proveniente dall’Archivio di Stato di Verona, raccolta nel Fondo Dionisi, oppure la più tarde epistole al cancelliere Silvestro Lando, datate 1450.

Della sua biblioteca privata rimane traccia in un gruppo di codici, da lui studiati ed annotati, conservati in diverse importanti biblioteche del mondo.

La ricerca di Guarino ebbe un’onda lunga anche nei secoli successivi, infatti sono presenti testi antichi del maestro appartenuti al filologo e latinista vicentino Remigio Sabbadini (1850-1934) che diede un’impronta corposa all’avanzamento degli studi, in ambito accademico, delle lettere classiche.

Da domenica 13 a sabato 19 ottobre tanti appuntamenti su Guarino Veronese

Domenica 13 ottobre, alle 10.30, all’Archivio di Stato di Verona, si terrà la mattinata di studio “Guarino Veronese (1374-1460) e la società veronese del Quattrocento”, inserita nel filone di eventi “Domeniche di carta” e organizzata con il Dipartimento di Culture e Civiltà dell’Università di Verona, la Biblioteca Civica e il Centro di Documentazione per la Storia della Valpolicella.

Il 17 ottobre l’Accademia di Agricoltura, Scienze e lettere organizza invece il convegno internazionale “Guarino e la scuola. Insegnare e imparare tra Medioevo e Umanesimo”, all’interno dell’aula 1.1 del polo Zanotto, con importanti studiosi provenienti dall’Università di Verona e di altri atenei italiani.

Venerdì 18 ottobre la seconda giornata del convegno, intitolata “Guarino e la scuola. Insegnare e imparare tra Medioevo e Umanesimo”, si terrà dalle ore 9 alle 13 nella sede dell’Accademia, a Palazzo Erbisti in via Leoncino 6, con docenti delle università di Verona, Venezia, Torino, Firenze e Londra.

Infine, sabato 19 ottobre dalle 9 alle 13in villa Betteloni a Castelrotto di San Pietro in Carianoci sarà la giornata di studio “Guarino Veronese (1374-1460), tra Verona e la Valpolicella”, a cura del Centro di documentazione per la storia della Valpolicella.

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