Ask the sand: chiedi alla polvere. Sulla polvere d’altronde rimangono le tracce del nostro passaggio, della nostra presenza. Il documentario diretto da Vittorio Bongiorno si apre con le immagini del deserto dell’Arizona, un luogo incontaminato, scevro da ogni contaminazione da parte dell’uomo.

Il regista, presente ieri pomeriggio alla proiezione (organizzata in collaborazione con la Libreria Gulliver) alla sede dell’Ordine degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori di Verona, ha posto molta attenzione al rapporto uomo-natura da un punto di vista urbanistico: «Mi sono sempre chiesto, dove inizia la natura e dove comincia la città. Qual è il punto di non ritorno? È giusto continuare a costruire grattacieli salvo poi mettere delle piante di basilico in cima illudendoci di essere sostenibili? Con il viaggio compiuto in Ask the sand ho provato a rispondere a queste domande».

Il trailer di Ask the sand diretto da Vittorio Bongiorno.

Paolo Soleri e l’utopia di Arcosanti

La proiezione speciale ha visto la collaborazione della libreria Gulliver, grazie allo storico rapporto con il regista, che è anche musicista, scrittore e sceneggiatore.

La città di Arcosanti sembrava essere la risposta alle domande di Bongiorno e per questa ragione il regista, assieme al figlio Giulio, ha intrapreso un viaggio per mostrare i luoghi di questa città al limite del fantascientifico sorta a 100 chilometri da Phoenix.

Ask the sand, che ha esordito quest’anno al Biografilm Festival, selezionato per il Tucson Film festival 2023 e prossimamente trasmesso su Sky Arte, assume i connotati del road movie, cercando di indagare mediante l’architettura la natura conquistatrice dell’uomo.

Il rapporto di convivenza che Bongiorno analizza trova ben presto un muro una volta arrivati ad Arcosanti. La città è stata progettata dall’architetto italiano Paolo Soleri che, traendo ispirazione dal proprio maestro Frank Lloyd Wright, ha cercato di far collimare il concetto di ecologia a quello di densità abitativa.

La città di Arcosanti

Un sogno, come testimoniato dalle immagini di Ask the sand, destinato a fallire, dato che Arcosanti si presenta come un museo a cielo aperto, distante anni luce dalla città del futuro pensata da Soleri. D’altronde se inizialmente in relazione ad Arcosanti si accostava la parola “Utopia”, questo concetto viene rigettato dai responsabili della città.

Il futuro nelle nuove generazioni

Dove sussiste il problema? Utopia rimanda etimologicamente a qualcosa di inesistente, perciò di un raggiungimento di un obiettivo che rasenta la perfezione. Un aspetto che Arcosanti non ha mai avuto, come sottolineato più volte nel documentario, anche se Soleri in alcune interviste d’archivio asserisce che il suo progetto potrebbe essere realizzato con buoni basi scientifiche e tecnologiche.

Dove è la risposta, perciò? Vittorio Bongiorno la affida a Giulio, giovane studente di architettura, che nell’“arcologia” (neologismo coniato da Soleri che fonde architettura ed ecologia) crede veramente.

Le nuove generazioni sembrano essere pronte ad affrontare una sfida complicatissima, prendendo esempio dal passato ma evitando di lasciare tracce troppo ingombranti sulla polvere.

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