Da quel Sogno di una notte di mezza estate sono passati quasi cinquecento anni, eppure è sorprendente come ancora oggi una commedia di Shakespeare possa farci non solo sbellicare dalle risate, ma anche farci sentire con grande contemporaneità i desideri dell’animo umano.
Caterina, 22 anni, studentessa di Economia

Un collettivo molto giovane che racconta Shakespeare in un tetro parco giochi. Le storie si intrecciano e si legano con un ritmo in continua evoluzione. Uno spettacolo che vola, capace di passare dalle risate più grasse al silenzio più teso.
Fabio, 23 anni, studente di comunicazione

Non è semplice stupirsi a teatro e stasera sono rimasta stupita. Uno stupore unico nel suo genere, varie emozioni ti travolgono come fili senza i quali non staresti in piedi. Momenti in cui ti sembra di cadere, ma ecco che una risata ti fa risalire. Uno spettacolo che ha molto da dire, senza strafare.
In poche parole, una scenografia stupefacente che accoglie un racconto che ti rapisce.
Alice, 18 anni, studentessa all’accademia di Belle arti

È sempre complesso portare in scena i classici, si rischia di riproporre formati già triti e ritriti.
Sogno di una notte di mezza estate di Andrea Chiodi invece riesce a sorprendere con una scenografia semplice, ma di impatto, e grazie alla freschezza e l’entusiasmo dei suoi giovani interpreti.
Ludovica, 28 anni, insegnante

Uno spettacolo con dei momenti molto belli, una lettura del testo molto chiara e portata fino in fondo. Interessante l’ambiguità tra il sogno e l’incubo, bellissime le scenografie!
Lucia, 26 anni, studentessa di psicologia