La Virtus Verona è in crisi. Difficile dare un nome diverso a quello che le sta capitando in questo inizio d’anno. In quattro partite la squadra rossoblù ha rimediato un pareggio (peraltro ottenuto grazie a un gol di Pellacani a cinque secondi dallo scadere nel derby contro il Salus Legnago, fanalino di coda) e tre sconfitte consecutive contro Pergolettese (in casa, 0-2), Piacenza e Pro Vercelli (queste ultime entrambe per 1-0 a favore dei padroni di casa). E all’orizzonte c’è la complicatissima sfida alla battistrada SudTirol al Gavagnin (mercoledì 9 febbraio alle 14.30) che, allo stato attuale di cose, non promette nulla di buono.

Una pausa deleteria

Peccato, verrebbe da dire, perché la pausa natalizia – allungata di oltre un mese a causa dei rinvii dovuti al Covid-19 – pare aver interrotto quel trend positivo che la squadra di Gigi Fresco aveva innescato nella parte finale del 2021. In quel momento Giacomel e compagni si stavano esprimendo al meglio e la sensazione che si aveva era che anche lo stesso SudTirol avrebbe trovato filo da torcere nella sfida con i rossoblù. Che certamente mercoledì, di fronte al proprio pubblico e con un’inerzia da invertire, venderanno l’anima pur di strappare punti alla capolista, ma è altrettanto ovvio che al momento ci sia qualcosa che non va e va analizzato.

Senz’altro i motivi di questi risultati possono essere diversi. L’assenza di Emil Hallfredsson, a causa del virus, contro Pergolettese e Piacenza ha pesato non poco a centrocampo, ma l’islandese era al contrario presente a Vercelli e il risultato purtroppo è stato ancora una volta negativo. E in fondo le alternative a centrocampo in rosa esistono. Certo l’esperienza e la qualità del vichingo risultano difficili da rimpiazzare, ma considerati gli equilibri fino ad ora trovati da Fresco è probabile che non si tratti solo di quello.

L’assenza di Pittarello

Forse, a ben pensarci, sta pesando in questo momento oltremisura l’assenza di Filippo Pittarello, trasferitosi al Cesena nel mercato di gennaio e la cui presenza in campo era, a nostro avviso, più che determinante. Già, perché l’ex undici rossoblù era un attaccante in grado di giocare su più fronti, sia su quello della finalizzazione sia, soprattutto, su quello dell’aiuto alla manovra. Giocatore abile sia fronte sia spalle alla porta, Pittarello riusciva infatti ad aiutare i compagni nell’impostazione dell’azione d’attacco per poi gettarsi negli spazi lasciati dalla difesa avversaria per andare a tentare la via del gol. Non era un bomber di razza, ma lo zampino nelle reti della Virtus, o di riffa o di raffa, ce lo metteva sempre: con un assist, con un rigore procurato, con qualche rimpallo favorito dalla sua grande determinazione… Insomma, non è un caso se, nelle quattro gare giocate fino ad ora da quando il campionato ha ripreso, la Virtus abbia segnato un solo gol, peraltro grazie ad un guizzo del difensore Pellacani in mischia, nelle battute finali di gara.

Oltre a una difesa che non è più quel bunker di qualche tempo fa (ha concesso cinque gol in quattro gare), c’è quindi anche un attacco che si è letteralmente bloccato. Un po’ perché evidentemente Arma, Danti, Marchi e Nalini devono ancora trovare la chimica giusta fra di loro e con i compagni, dopo essersi alternati a lungo proprio a fianco di Pittarello (che era titolare inamovibile) e un po’, va detto, per oggettiva sfortuna (due i pali colpiti da Danti e Arma contro la Pergolettese, ad esempio).

Se a tutto questo si aggiunge una condizione atletica che dopo la lunga pausa va forse ancora ritrovata del tutto in un periodo in cui, a causa dei recuperi infrasettimanali, si gioca praticamente ogni tre giorni, senza soluzione di continuità… il quadro è completo. Di sicuro Fresco e il suo staff stanno cercando di trovare le giuste soluzioni e rotazioni per far pesare al minimo alla squadra l’attuale situazione.

Una classifica che preoccupa

Nel frattempo la Virtus è scivolata dalla settima posizione in cui si trovava prima della pausa natalizia all’attuale tredicesima, con il margine sulla zona “pericolosa” che si è ridotto a un solo punto. Ricordiamo che andranno ai play out per non retrocedere le squadre che si sono classificate dalla quint’ultima alla penultima posizione, mentre l’ultima, attualmente occupata dall’altra compagine veronese, il Salus Legnago, scenderà direttamente di categoria.

Una situazione che non è ancora da allarme rosso, ma il trend va invertito quanto prima. Sarebbe un peccato gettare alle ortiche quanto di buono fatto fino ad ora dalla compagine di Borgo Venezia in un campionato che comunque ha già visto degli “strappi”, in un senso o nell’altro: inizio di campionato zoppicante, poi ripresa con risultati che arrivavano con continuità, poi un nuovo stop e di nuovo la ripresa. Ora si è tornati nuovamente a non cogliere punti, ma la proverbiale calma e “sangue freddo” di Fresco sicuramente non farà perdere la trebisonda.

Il figlio della “leggenda”

A gennaio è arrivato in prestito dal Venezia Gianmarco Zigoni, il figlio del mitico Zigo-gol che illuminò negli anni ’70 la stella dell’Hellas Verona in serie A. Gianmarco ha esordito nei minuti finali nella gara con la Pro Vercelli e potrebbe, nelle prossime gare, partire già titolare, per far rifiatare i compagni e, allo stesso tempo, per provare a scardinare con nuove alternative tattiche le difese avversarie. A partire dalla gara con la compagine altoatesina, reduce da quattro vittorie su quattro in questo inizio d’anno. Una corazzata, insomma, che sta “ammazzando” il campionato, come si suol dire.

Per Pellacani&soci sarà la classica sfida in cui non si ha nulla da perdere, anche se a dirla tutta la sconfitta sarebbe da evitare in tutti i modi. La squadra allenata da Mister Ivan Javorcic appare completa in ogni reparto e decisa a continuare senza intoppi la propria rincorsa alla promozione diretta alla Serie B. Di solito, però, è proprio nelle difficoltà che la Virtus ha trovato la forza e lo spunto per rialzarsi. Lo ha dimostrato sempre, nella sua storia.

Tutte le foto sono tratte dal profilo Facebook della Virtus Verona, concesse dalla Pro Vercelli.

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