Dopo le due settimane trascorse a Fiera di Primiero, sede del ritiro precampionato, i gialloblù hanno fatto ritorno in città. Da martedì 27 luglio la squadra di Eusebio Di Francesco tornerà a lavorare a Peschiera con obiettivo fissato su sabato 21 agosto, quando ci sarà l’esordio in campionato al “Bentegodi” contro il Sassuolo. In Trentino Veloso & c hanno disputato tre amichevoli, contro la Top 22 dei dilettanti veronesi, il Real Vicenza, compagine che raccoglie una selezione di giocatori svincolati, e la Virtus Verona. Al di là dei risultati, che lasciano come sempre il tempo che trovano, diverse sono state le indicazioni emerse. Inevitabile, come sempre, iniziare già a prenderle in considerazione e tracciare un primo bilancio.

I gialloblù in allenamento nel ritiro di Fiera di Primiero

Sin dal primo giorno di ritiro Di Francesco ha fatto intendere di voler proseguire tatticamente sulla strada intrapresa nelle ultime stagioni da Ivan Jurić, suo illustre predecessore, iniziando subito a lavorare sul 3-4-3. Ammesso, e non concesso, che le cose continuino di questo passo, l’esigenza primaria, espressa peraltro dallo stesso tecnico durante l’ultima conferenza stampa, riguarda l’assenza di valide alternative nelle caselle occupate dagli esterni alti. Al momento, infatti, mancano due innesti in grado di diventate gli alter ego di Baràk e Zaccagni, che potrebbero diventare addirittura tre se uno dei due – ipotesi non così lontana – dovesse partire. In queste due settimane ha fatto vedere buone cose Cancellieri, giovane talento della formazione Primavera. ma è, forse, un po’ presto per considerarlo tra i possibili titolari. Inoltre, dopo la dipartita di Dimarco, tornato purtroppo all’Inter, manca ancora un vice Lazovic, mentre in mezzo al campo si attende con ansia il ritorno a Verona di Ivan Ilić.

L’ultimo punto di attenzione, ma non per questo meno importante, riguarda l’eventualità, peraltro mai esclusa, anche dallo stesso tecnico, di un ritorno al 4-3-3, da sempre suo inconfondibile marchio di fabbrica, di zemaniana memoria. In questo caso, però, l’opera di allestimento dell’organico potrebbe decisamente complicarsi. La palla – come si suole dire in gergo calcistico – è ora in mano a Tony D’Amico – bravo e competente direttore sportivo – e al Presidente Setti, proprietario incontrastato dei cosiddetti “cordoni della borsa”.

Foto: hellasverona.it

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