La Verona della pallavolo riparte dalla Superlega 2021/2022 dopo una singolare sequenza di cessioni del titolo sportivo che richiamano il testo del brano Alla fiera dell’est del noto cantautore Angelo Branduardi.

Prendiamo il lato positivo: c’è una squadra gialloblù ai nastri di partenza e questo non era affatto scontato dopo un duro periodo scandito dall’emergenza per il Coronavirus.

Verona Volley, il nuovo sodalizio che segue in oneri e onori NBV Verona e Bluvolley, ha scelto, al contrario dei predecessori, un basso profilo a livello mediatico. Poche parole, niente proclami fantasiosi e aggressivi, nessun tentativo di reclutare sponsor attraverso la definizione di obiettivi al di fuori delle proprie possibilità.

Solo la volontà di provare a mantenere una categoria e una presenza sul territorio nell’attuale difficile contesto.

Mica poco, di questi tempi. In ogni caso, un cambio di rotta che sa di chiusura netta con il passato.

Fabio Venturi: amministratore unico di Verona Volley

Tralasciamo, però, le controverse questioni societarie e concentriamoci sulla creazione del nuovo organico e sulle sue prospettive future. In altre circostanze e in altri tempi eravamo stati piuttosto critici, per esempio con Bluvolley, sostenendo che la squadra fosse stata allestita all’insegna del “vorrei, ma non posso” e senza una vera e propria progettualità.

Quest’anno, forse anche per l’impossibilità di pensare al vorrei, Verona si presenta al via della Superlega con un roster chiaramente votato alla valorizzazione di molti giovani e con la volontà di proseguire nel lavoro tecnico su cui si è già investito negli anni passati.

Vero è che si dovrà rinunciare alle stelle della squadra Matej Kazijsky, Thomas Jaeschke e Aidan Zingel, ma la conferma del libero Federico Bonami, del centrale Jonas Aguenier e dell’opposto Mads Jensen, oltre alla probabile promozione in sestetto dello schiacciatore Asparuh Asparuhov, vanno nel senso della continuità tecnica rispetto alla scorsa stagione.

Forse queste scelte sono figlie più della necessità che di una vera e propria volontà sportiva, ma in ogni caso non avrebbe avuto senso rivoluzionare senza poter essere certi di migliorare la rosa.

Tale discorso vale ancor di più se si guarda alla conferma di Luca Spirito, palleggiatore italiano di buon livello, ma che non può essere paragonato ai top player del campionato nel suo ruolo. Un upgrade sarebbe fuori budget, e non di poco.

I nuovi acquisti Rok Mozic, giovane sloveno di posto 4, e Lorenzo Cortesia, centrale quasi ventitreenne, rientrano nella logica dello spendere il giusto provando a valorizzare atleti non ancora esplosi al massimo livello, ma con le qualità tecniche e fisiche per riuscirvi.

Dalla loro capacità di adattarsi alle difficoltà della Superlega passeranno molte gioie o molti dolori per i tifosi gialloblù.

In attesa di ufficializzazione, mentre scriviamo, dovrebbero arrivare a Verona anche l’opposto albanese Anton Quafarena e Uros Nikolic, imponente centrale serbo, anch’essi alla ricerca di una consacrazione internazionale.

Se a questi atleti aggiungiamo il nome del confermato Giulio Magalini, cresciuto nelle giovanili di Verona e ancora nemmeno ventenne, con ottime chance di giocarsi molti punti in campo, si profila davvero un team all’insegna della gioventù, della brillantezza e della voglia di emergere.

Manca ancora da definire il vice Spirito, ma il sestetto e i principali cambi ormai sono definiti.

Gian Andrea Marchesi, direttore sportivo di Verona Volley

A quale risultato sportivo può ambire Verona Volley?

A una salvezza, più o meno tranquilla a seconda dello sbocciare di alcuni talenti in rosa.

C’è del rischio nelle scelte societarie, ma imprevisti e opportunità sembrano ben calibrati. Inoltre, con questo roster, si punta non solo al risultato in senso stretto, ma anche a una valorizzazione del proprio lavoro tecnico sportivo e in primis di quello del confermato coach bulgaro Radostin Stoytchev.

Questo ultimo obiettivo, come già più volte ribadito, per troppo tempo era rimasto fuori dalle priorità stagionali e, forse, negli anni passati ha fatto dilapidare risorse importanti in tempi di magra.

Verona Volley, in tal senso, sembra avere idee ben più chiare rispetto alle precedenti gestioni.

Il divario con le big del campionato, tra cui rientra con prepotenza Modena, in sostituzione di Trento, è con tutta probabilità anche aumentato rispetto alle precedenti stagioni, ma in questa squadra potrebbero esserci tutti gli ingredienti per far divertire e appassionare come nessuna delle ultime precedenti compagini gialloblù, quali freschezza, garra e tanta voglia di mettersi in luce da underdog.

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