Niente da fare. Troppo forte questa Atalanta per il Verona. Almeno per quanto visto domenica all’ora di pranzo sul terreno del “Bentegodi”. Reduce da due sconfitte consecutive la squadra di Ivan Juric nutriva buone aspettative nei confronti della formazione di Gasperini, forte anche del risultato dell’andata quando Veloso & c. avevano espugnato il “Gewiss Stadium” con un secco 2-0, firmato da un rigore dello stesso capitano gialloblù e da Mattia Zaccagni. Il risultato del campo, però, ha confermato l’attuale superiorità della compagine nerazzurra che ha ribadito, laddove servisse, di essere in questo momento, almeno per quanto riguarda il confronto con l’undici scaligero, collettivo di ben altra categoria, per tecnica, statura fisica e mentalità.

La formazione bergamasca ha messo in cassaforte il risultato già nel primo tempo, grazie alle reti di Malinowsky su rigore e di Zapata, controllando senza particolari patemi la reazione piuttosto sterile dei gialloblù. Matteo Paro, questa volta da solo in panchina al posto di Juric squalificato, su probabile indicazione dello stesso tecnico croato, ha rimescolato le carte a inizio ripresa ma l’unico squillo degno di nota è stata un’incursione in area di Lazovic, ben neutralizzata in uscita da Gollini, assieme a Pessina ex di giornata. Sul piano tattico, inoltre, il match è stato vinto a pieni voti da Gasperini, che con un inedito ma sicuramente ben organizzato 4-2-3-1 ha scombinato i piani tattici del suo allievo prediletto.

L’esterno gialloblù Marco Davide Faraoni

Dopo questa sconfitta, tuttavia, è giusto mantenere nei giudizi un misurato equilibrio. La sconfitta rimediata contro i nerazzurri, pur sempre la quarta forza del nostro campionato, ha messo a nudo la sostanziale differenza che ancora esiste contro squadre di questa caratura. I gialloblù, sicuramente inferiori sul piano tecnico, sono mancati soprattutto sotto l’aspetto dell’intensità, qualità essenziale per giocare ad armi pari – o quasi – contro avversari di un certo livello. L’impressione, al di là di certi limiti emersi, è quella che qualcuno nella formazione di Juric abbia necessità di riposare, specialmente chi “tira la carretta” senza pausa alcuna già dalle prime giornate. Ecco perchè la sosta per gli impegni delle nazionali, almeno per quanto riguarda il Verona, capita a dir poco a puntino per rimettere le cose a posto, dal punto di vista fisico ma anche mentale. Le pile gialloblù, evidentemente, hanno bisogno di una ricarica per consentire alla squadra di riprendere il filo del discorso, andato perduto in queste ultime settimane.

L’importante – giusto ribadirlo – è prima di tutto mantenere ben focalizzata l’attenzione sul raggiungimento della salvezza, unico e primario obiettivo dichiarato sin da inizio stagione, ancora distante qualche punto. Siamo oramai all’ultima curva prima del traguardo. Prima si archivia la pratica meglio è. Farsi distrarre da altro in questo momento rimane controproducente e non conviene a nessuno.

Foto: ufficiostampa hellasverona

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