Uno scrigno nel cuore di Verona, un angolo di storia e passione che custodisce stampe e libri antichi. Libreria Antiquaria Perini è un’istituzione nel mondo dell’arte, un punto di riferimento dell’antiquariato di pregio.

Tutto ebbe inizio a Colonia, in Germania, dove Carlo Perini si trasferisce per motivi di studio. Qui apprende i primi rudimenti del mercato d’arte lavorando per una casa d’aste locale. La sua passione prende slancio grazie a Ruth, una giovane fotografa, con cui scocca la scintilla. L’amore l’uno per l’altra e la spasmodica ricerca del bello li unisce a doppio filo tanto da inaugurare il loro piccolo angolo di paradiso: Libreria Antiquaria. Siamo a Como nel 1967, nei pressi del lago. Pochi anni dopo, nel 1970, Carlo e Ruth decidono di trasferire l’attività a Verona dove ancora oggi possiamo viaggiare nel tempo grazie a stampe e libri antichi nella storica sede di via Sciesa 11. Nel corso degli anni, anche i figli Marcus e Alberto seguono le orme dei genitori e contribuiscono a coltivare una passione viscerale che ormai unisce l’intera famiglia. 

Alberto Perini

«Oggi, io e mio fratello siamo le colonne di Libreria Antiquaria, la grande eredità di amore e cultura lasciataci dai nostri genitori. È un progetto che custodiamo gelosamente e annaffiamo con professionalità ogni giorno – racconta Alberto Perini -. Fondamentale la collaborazione di Antonella Bruno, esperta di libri antichi e moglie di Marcus, oltre allo spirito critico di Gordana Drakovic. Nel corso degli anni abbiamo pubblicato 50 cataloghi di libri antichi, cartografia, stampe decorative e d’autore. Pur rimanendo fedeli alla tradizione, recentemente abbiamo ampliato i nostri interessi al moderno mercato della grafica e dei manifesti vintage. Il nostro imperativo è rispondere alle richieste dei clienti in modo trasversale. Siamo sempre attenti a quelle che sono le nuove tendenze del mondo dell’arte: ad esempio, l’ultimo trend, sono le opere di inizio ‘900. Pur trattandosi di beni di pregio risalenti ad epoche storiche lontane sono soggetti a continua evoluzione di mercato. Il loro valore e la loro richiesta muta nel corso dei vari anni e bisogna prestare grande attenzione». Quando entri a Libreria Antiquaria e ti chiudi alle spalle la porta, vieni travolto in un’atmosfera ovattata: circondato dal Bello senza tempo, dalla raffinatezza e dal profumo che solo la carta antica sa emanare. È facile perdersi tra le tante epoche storiche serpeggiando tra cartografia del ‘500 e stampe vintage di Andy Warhol; basta un battito di ciglia per ritrovarsi intrappolati nella bolla dei manoscritti e delle prime edizioni di quei libri che ti hanno fatto crescere. Lo sanno bene i tanti collezionisti e celebri clienti di cui può vantarsi la famiglia Perini: Umberto Eco, Carla Fracci, Rudol’f Nureev e tanti altri protagonisti della storia del ‘900 che, quando erano anche solo di passaggio a Verona, non mancavano una visita in libreria. 

«Negli ultimi anni abbiamo intrapreso un percorso parallelo arredando importanti set cinematografici. L’ultima sceneggiatura che ha messo in mostra la nostra collezione, ad esempio, è il film Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, vincitore del Premio Oscar. Negli anni precedenti ci siamo occupati dell’allestimento di set altrettanto famosi come Letters to Juliet, girato qui a Verona, e di alcune stanze nella fiction Rai Montalbano. Un grande lavoro creativo e di estrema cura nel dettaglio che ci sta facendo conoscere anche all’estero». Il mondo dell’arte è una realtà parallela composta da un mare magnum di elementi diversi e pochissime scintille di pregio che meritano di essere collezionate e custodite. Comprare e vendere libri e stampe antiche è come giocare d’azzardo: è una scelta di pancia, un colpo d’occhio che ti rapisce e di cui, improvvisamente, non vuoi fare a meno. 

«Sicuramente non deve essere vista come forma di investimento, o meglio, lo è solo in parte: compriamo e vendiamo ciò che ci piace, ciò che terremmo volentieri in casa nostra. La qualità estetica e la ricerca del bello sono dei valori fondamentali. A questi, però, bisogna incastrare il compromesso: è necessario soddisfare le richieste dei nostri clienti, rispondere concretamente al mercato. Elemento centrare per comprendere le dinamiche di compra-vendita delle opere antiche è scindere due categorie di acquirenti: coloro che portano a casa una stampa o un libro per vezzo, per abbellire l’ambiente domestico, e il collezionista che spende cifre anche molto alte per il gusto del puro possesso. Nel primo caso, lo stato di salute del mercato dell’arte è fortemente in crisi perché in questo periodo storico viene trascurato l’acquisto di elementi di decoro. Nel secondo caso, ovvero quando il superfluo diventa necessario, il mercato non conosce crisi: il collezionismo, di cui vivono le case d’aste, è un mondo sempre verde».

Quello di Alberto Perini è un racconto a lume di candela come se, alla fioca fiammella di un moccolo, rischiarasse uno a uno i dorsi di quei volumi antichi che hanno vissuto in decine di scaffali, di quelle stampe testimoni di intere vite e spettatrici silenziose di case e palazzi. «Ciò che amo del mio lavoro è emozionarmi ogni giorno: penso e ripenso a quanta strada e a quante storie sono racchiuse nelle opere d’arte antiche. Hanno due vite che nessuno mai conoscerà fino in fondo: la prima è la storia dell’autore e della loro creazione, la seconda è quella privata di chi nel corso degli anni o, addirittura secoli, le ha comprate e rivendute. Chissà quanto altro ancora avranno da raccontare negli anni avvenire. L’oggetto raro a cui sono più legato è un volume cartografico del 1493. In nessuna delle carte, ovviamente, compare l’America perché al momento della scrittura e del disegno delle carte (diversi anni prima) non era ancora stata scoperta. È affascinante e toccante vedere in negozio ogni mattina il simbolo di un mondo scomparso per sempre».

Una mappa di Verona