Sembra uno scherzo ma potrebbe non esserlo. Il codice Ateco di agenzie di viaggi e operatori turistici non compare nella bozza del Decreto Ristori 2, che prevede un sostegno alle professioni in difficoltà. Insomma, tra le varie, tirano un legittimo sospiro di sollievo sexy shop, centri tatuaggi e dog sitter ma, in una sorta di contrappasso, gli agenti, anzi le agenti, visto che cinque su sei sono di sesso femminile, che non vedono clienti da mesi, si sentono trattati peggio di chi porta a far la popò i migliori amici dell’uomo.

Dunque, al settore più devastato dal Covid-19 arriverà qualche euro almeno stavolta? Su Heraldo avevamo già descritto come il poco interesse dei vertici delle istituzioni stesse complicando ulteriormente la difficile traversata del deserto in questi mesi bui del comparto che vale il 13% del Pil. Il mal comune non consola le migliaia di realtà, imprenditori, dipendenti e collaboratori che da marzo si spaventano quando guardano i conti, annotando una media meno 95% del loro giro d’affari. Insomma, la paura invita ad una riflessione su chi sarà intenzionato a sostenere aziende quasi azzerate dal Coronavirus. Si torna alla casella di partenza, in una situazione che purtroppo sembra rappresentare l’inefficacia, almeno ad oggi, di qualsiasi azione o pressione lobbistica.

Un post di Fiavet Veneto riprende le dichiarazioni della presidente nazionale, Ivana Jelinic, che segnala il dettaglio curioso: “Ai primi 53 codici Ateco del primo decreto si sono aggiunti altri 57 ammessi ai contributi a fondo perduto tra il 100 e il 200%, tra cui sexy shop, centri tatuaggi e dog sitter. E a noi invece niente. Lo Stato si è scordato di più di 10.000 imprese con circa 80.000 occupati di cui il 72,5% è donna.”

Il punto nevralgico è ora come affrontare il domani. “Voglio infine aggiungere – dice Jelinic – che lo spropositato investimento sul Bonus Vacanze di 2,4 miliardi di euro, risultato chiaramente fallimentare, ci ha visto esclusi, rendendo insostenibile qualsiasi ulteriore fiducia nelle Istituzioni.” Una conclusione amarissima in cui, secondo la presidente emerge “Il distacco dalla nostra realtà di aziende italiane, operose, civili, di cui si sta facendo strage”. Almeno finora i fatti sembrano darle ragione, in attesa di sviluppi.

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