Fieracavalli, il 7 novembre prossimo, ospita il progetto Sulle Ali di Pegaso. Centoventi bambini, di prima e terza elementare, di tre scuole del territorio, accompagnati dagli insegnanti e da venti nonni andranno a conoscere da vicino i cavalli, in occasione della manifestazione fieristica. «Il cavallo è un modo per relazionarsi, per avvicinare anziani e bambini. È un animale predato, una “vittima”, come lo è chi subisce una separazione» spiega la dottoressa Maria Grazia Rodella, psicopedagogista, mediatrice famigliare, counsellor per l’Associazione Colle per la Famiglia – Opera Don Calabria e referente del progetto. 

Sulle Ali di Pegaso, di cui il nostro giornale si è già occupato, è un’iniziativa dell’Associazione Colle per la Famiglia – Opera Don Calabria, con l’appoggio dell’Assessorato all’Istruzione di Verona, Fondazione Cattolica e Fieracavalli, rivolta ai nonni per aiutarli durante le separazioni dei figli. Si vengono a creare, infatti situazioni, delicate e difficili in cui sono coinvolte tutte le famiglie a 360 gradi, dalla coppia che si separa o si sta separando ai figli e ai nonni, figure molto importanti per i nipoti. 

Sulle Ali di Pegaso si compone di due sottoprogetti. Radici e Ali, supervisionato dalla professoressa Costanza Marzotto dell’Università Cattolica di Milano si è chiuso lo scorso maggio. In quella fase si sono svolti degli incontri con professioni del campo (psicoterapeuti, consulenti, avvocati e teologi) per aiutare i nonni nei rapporti di relazione dei vari componenti della famiglia: «I temi emersi sono molti – racconta la dottoressa Rodella – dal tipo di comportamento da tenersi da parte dei nonni nei confronti dei figli e dei nipoti, ma anche con i nuovi partner dei figli, con gli ex mariti e le ex mogli e con gli ex consuoceri». Il percorso si è concluso la primavera scorsa con una festa a Corte Molon, con nonni, nipoti e cavalli. 

L’altro sottoprogetto, La Memoria del Cuore, che porterà nonni e bambini a Fieracavalli, riguarda il coinvolgimento delle scuole e si pone come finalità la prevenzione delle difficoltà familiari attraverso l’incontro tra generazioni: «Da marzo si sta già lavorando con tre professionisti ­– prosegue la dottoressa –, Enrica Bucci, psicologa e psicoterapeuta, Anna Tantini, mediatrice familiare e di sostegno, e Riccardo Corsi, psicologo dell’età evolutiva, in tre scuole: gli istituti comprensivi 13 Cesari di Cadidavid e 6 Dall’Oca Bianca di Borgo Nuovo e la scuola paritaria San Giuseppe di Borgo Roma». Con la supervisione dalla professoressa Ilaria Marchetti dell’Università Cattolica di Brescia, nelle scuole sono stati attivati gli sportelli informativi a cui possono accedere tutti (insegnanti, genitori, nonni) per la gestione delle difficoltà familiari legate alle separazioni. Il progetto viaggia anche su altri fronti: i nonni sono ospiti delle classi per raccontare le loro esperienze del passato, aneddoti e fiabe, nell’ottica della tradizione, delle radici.

«Inoltre stiamo allestendo il comitato “Nonni per costruire”, costituendo un comitato, proprio dei nonni, affinché emergano quali sono le esigenze pratiche della scuola e loro possano rendersi disponibili a intervenire – ha concluso Rodella –. Sappiamo che non tutti i nonni subiscono le separazioni. I nostri progetti, che speriamo possano continuare in futuro, si rivolgono soprattutto ai nonni sofferenti, che si danno da fare e che sono riflessivi. Noi li aiutiamo a metter pace, a creare ponti e a rinforzare i legami.»