Perugia non è Panama, questo è sicuro. In plancia, Michele Marcolini osserva però l’orizzonte come quel capitano descritto dalla celebre canzone di Ivano Fossati. A meno di due settimane dal via del nuovo campionato, sullo sfondo il “Renato Curi” sembra ancora lontano. Dopo aver scollinato verso il terzo turno di Coppa Italia, il carico dell’imbarcazione gialloblù che il mister savonese è stato chiamato a guidare è ancora pesante.

Con il Ravenna buon avvio poi calo fisico

Sarà stato l’approccio mentale positivo di Meggiorini e compagni, se non un certo timore riverenziale degli ospiti, ma nella prima parte del debutto ufficiale con il Ravenna era sembrato assistere a un allenamento di tiro al bersaglio verso la porta avversaria. Un Chievo padrone del campo in scioltezza. Tra il gol di Meggiorini, le parate di Spurio, pali ed errori sotto rete, la contesa avrebbe potuto essere stata archiviata già nei primi quarantacinque minuti, segnati da buon ritmo e trame di gioco interessanti. Così non è andata e allo scadere dell’ora, la stanchezza, il calo del ritmo, il caldo, l’apnea di alcuni protagonisti e la crescita di autostima del Ravenna con l’inatteso gol del pari, hanno contribuito a trascinare la partita fino ai rigori e alle due parate decisive di Semper, per lunghi tratti spettatore non pagante.

Luca Garritano

Applausi a Esposito e Garritano

Ricapitolando: segnali buoni nel primo tempo poi calo generalizzato della tensione, non certo insolita a metà agosto. In fase di sperimentazione, Marcolini si sta affidando ai giovani, soprattutto nel settore arretrato. I più attivi del quartetto sono risultati gli esterni (Bertagnoli e Brivio), impegnati più in fase di spinta per l’assenza di reali iniziative offensive dei giallorossi, gol a parte. Non sappiamo nel taccuino di Christian Maraner, vice di Rolando Maran, quali siano gli appunti presi nel corso del match, ma probabile che un cerchio rosso lo abbia messo intorno al nome di Esposito.

Il ragazzo appare con la personalità e la voglia giusta per potersi ritagliare uno spazio importante nell’undici titolare che, dopo Cagliari, viaggerà verso Perugia. Degna di nota anche la prova di Garritano, uno che con Rolly ha avuto pochissimo spazio. La sua maturazione avvenuta nella stagione e mezza trascorsa lontano da Verona gli ha conferito sicurezza. Nel traffico di centrocampo e in fase di spinta la sua poliedricità potrà tornare utile. Per Karamoko un’altra opportunità di fare minutaggio ed assimilare tensione e concentrazione fondamentali per affrontare il torneo cadetto, così come Ivan. Il ragazzo slovacco ha cercato di sfruttare l’occasione per mettersi in mostra.

Leris ai saluti e le scelte in attacco

Salutato Leris, in viaggio verso Genova direzione Sampdoria, sacrificato sul piatto di un mercato in cui è all’ordine del giorno la necessità di ridimensionare il peso del monte ingaggi. Nomi noti, alcuni dei quali non sono scesi in campo col Ravenna. Al contrario di Stepinski, che come sempre ha dato tutto finchè la spia della benzina ha segnato riserva.

La generosità del polacco è cosa nota, così come la capacità di lottare e mettersi a disposizione della squadra. Gli è mancato il gol – anche per propri errori – a coronare una prestazione di corsa finché il fiato ha retto. Oltre a Meggiorini, tornato uomo-gol, davanti si sono visti anche Pucciarelli e, a gara in corso, Rodiguez e Djordjevic. Tante teste per tre maglie.

Ora la palla torna a Marcolini che, in realtà, è alla finestra. In attesa di notizie (di mercato) e di scorgere l’orizzonte in questa lunga estate gialloblù.

(Foto AC ChievoVerona)