Fare i musicisti? “Basta prendere uno strumento in mano e suonare”. Questo pensano ancora i più. Ma la verità è che chi vuole arrivare a diventare professionista, parola spaventosa e altrettanto importante per ottenere risultati sostenibili, deve comportarsi come tale. 

E quindi anche formarsi, ad esempio. E questo significa sì passare le ore studiando il proprio strumento, magari rinunciando a qualche divertimento, a qualche serata. Ma anche aprire le orecchie ed avere l’umiltà di ascoltare, e comprendere, che tante persone che lavorano nell’ambito musicale a vari livelli, anche ben più vecchie, hanno la potenzialità di trasmettere davvero qualcosa. Si tratta di un vero e proprio esercizio, di una forma mentis da acquisire il prima possibile. 

Provare a fare “qualcosa”

Il primo passo per intraprendere la strada professionale è quello di provare. A fare cosa? A suonare, in linea di massima. Si tratta di un qualcosa di organico, solitamente, di una spinta che viene da dentro. Solo dopo qualche ora passata con uno strumento in mano, solo capendo la passione effettiva che si ha si può iniziare a pensare “in grande”.

Poi è il caso di capire quando arriva il primo bivio, ovvero: “suono in una band, mi diverto, sto però perdendo soldi…mi va bene così”? Se la risposta è “sì” chiudete pure questo articolo. Se invece è “no, voglio fare della musica il mio lavoro” potete passare all’aspetto successivo: la comprensione di cosa si vorrebbe fare davvero.

E qui si apre una pletora di percorsi. Perché lavorare con la musica Non significa solo suonare, bensì anche organizzare eventi, promuovere, scrivere ecc E quindi diventare booking agent, social media specialist, manager, discografici ecc. Sono professioni che si possono improvvisare?

Oggi sempre meno. Questo perché il business musicale passa attraverso certi canali, e anche perché l’adagio “droga, sesso e rock n roll” non può più essere utilizzato per coprire mancanze, di voglia in primis.

Sempre rimanendo in ambito di percorso ce n’è uno particolarmente interessante che riguarda la produzione di musica, la sua registrazione, il mixaggio, il mastering ecc. E da qualche anno a questa parte c’è uno strumento sempre più utilizzato, Ableton

Una buona opportunità

A tal proposito, venerdì 17 Novembre a Verona – dalle 15:30 alle 19:00 presso ALOUD College/Verona, in via dell’Artigianato 9A, l’Ableton User Group si riunirà proponendo la partecipazione (gratuita) per scoprire la nuova versione Push.

L’evento è suddiviso in diversi slot da mezz’ora prenotabili gratuitamente. Per garantire la possibilità al maggior numero di persone di poter partecipare all’evento sono previsti due biglietti per ogni postazione e per ogni slot di orario.

Il nuovo Push è pensato per invitare le persone a suonare, produrre ed esibirsi in modo espressivo e senza distrazioni. Può essere utilizzato come strumento indipendente (stand alone) oppure utilizzato con un computer. Push è aggiornabile: i componenti interni sono sostituibili per garantire una vita ancora più lunga al dispositivo al centro del vostro studio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA