Sfuma il sogno europeo di WithU Verona che perde pure a Modena e viene estromessa dalle semifinali per il quinto posto di Superlega, anche in virtù della concomitante impresa di Padova su Perugia. Questo verdetto certifica in contemporanea che i gialloblù devono rimandare almeno all’anno prossimio ogni velleità di sogni europei.

Era dura, ma si poteva fare di più

Si sapeva che il compito di Verona sarebbe stato durissimo. Fin da quando Sir Safety Susa Perugia e Valsa Group Modena erano state battute ai quarti e quindi “retrocesse” nel girone consolatorio a giocarsi il quinto posto assoluto. Due corazzate, due società di prestigio, abituate a vincere e a competere sempre anche nelle coppe europee.

Eppure, nonostante l’alta competitività di questa fase, da Verona ci si aspettava di più. WithU, invece, ha un po’ deluso, aggiudicandosi solo il derby casalingo con Pallavolo Padova e portando Perugia al tie break. Troppo poco sulle quattro gare in programma nel girone, troppo poco per continuare a coltivare sogni europei.

Contro Monza la sconfitta decisiva

Inutile negare che determinante sia stata la prestazione incolore offerta dai gialloblù in casa contro VeroVolley Monza. Un 0-3 netto, combattuto solo nel terzo set, in cui WithU Verona è stata deficitaria anche in fase offensiva, suo punto di forza abituale. In Superlega, infatti, con il 36% in attacco non si vince davvero mai, a maggior ragione se i tuoi avversari ti fanno male al servizio (9 ace) e tu ottieni zero da medesimo fondamentale.
Purtroppo, la formula di questo mini torneo di consolazione non permetteva passi falsi, data la sua brevità. Monza va dunque in semifinale proprio grazie anche al risultato ottenuto al Pala AGSM AIM e incontrerà Pallavolo Padova (l’altra sfida sarà Perugia contro Modena).
Rimpianti per Verona? Molti, che si aggiungono a quelli dei playoff scudetto quando, sopra 2-0 contro Civitanova, sono state perse tre sfide consecutive.

I Playoff per il 5° posto, un torneo che non decolla

Va detto che questo playoff per il quinto posto è ancora un torneo di non facile digeribilità. Da un lato, è estremamente interessante assistere a gare tra squadre molto vicine come livello e in una condizione mentale complessa (eliminazione dalla lotta scudetto). D’altra parte, è evidente che per le compagini non di primissima fascia ci si giochi tutto in poche partite.

Verona, nonostante un’ottima regular season chiusa al quinto posto, si ritrova nona finale. Un risultato che non può essere giudicato solo per quello che è, ma anche per come si è generato. Di sicuro è più penalizzante rispetto a quanto visto in campo nel corso della stagione nella sua interezza.

Va però detto, ad onor del vero, che la pallavolo, specie quella di vertice, si giochi da sempre su poche gare importanti, così come tutti gli sport da playoff. E che quindi occorra imparare a vincere quando più conta, cosa che WithU Verona quest’anno non è riuscita a fare.

Un confronto con Allianz Milano

La stagione di Milano, in tal senso, rappresenta un modello di riferimento per Verona. La squadra lombarda in stagione regolare si è battuta su livelli di una sufficienza stiracchiata, senza mai offrire l’impressione di poter ambire al salto di qualità. Invece, nel momento decisivo della stagione, ha cambiato ritmo e ha offerto una serie di prestazioni di altissimo profilo tecnico/individuale e corale.

Un target a cui Verona era arrivata a sprazzi nel corso dell’anno, ma non nel momento importante della stagione. Si poteva raggiungere gli obiettivi che Milano ha saputo concretizzare? Sì, di sicuro. Allo staff tecnico e dirigenziale il compito di comprendere cosa sia mancato e cosa si debba migliorare in vista dell’anno prossimo.

Bilancio

Il bilancio sportivo della stagione, in ogni caso, non può dirsi negativo. Verona ha saputo divertire, ha giocato in maniera sbarazzina e facendo vedere buona pallavolo, sebbene a tratti. Ha saputo giocarsela di frequente alla pari con le migliori avversarie.
Ha bucato, però, il momento decisivo, così come si temeva, così come suggeriva un roster giovanissimo, pur pieno di talento.

Il risultato finale, con la mancata qualificazione europea, rientra comunque nel range di quanto si poteva prevedere alla vigilia del campionato, sebbene la qualificazione europea fosse un’ambizione non del tutto nascosta della dirigenza.

Ciò che più è negativo, però, è la bocciatura del sistema proposto, senza specialisti ricevitori. La presenza contemporanea in campo di Noumory Keita, Rok Mozic e Maksim Sapozhkov, performante in certe fasi della stagione, non è apparsa sostenibile nelle sfide decisive, quando l’avversario è più attento e caparbio nel metterti in difficoltà suoi tuoi punti deboli.

Che futuro per Keita?

La partenza di Sapozhkov verso Modena, prevista per la prossima stagione, apre allo scenario di un Keita opposto. Il maliano ha qualità assolute a livello offensivo. Al momento, però, non è un ricevitore da Superlega e la sua presenza in posto quattro crea problema anche a Mozic, non certo un “Samuele Papi” della situazione.

Lo spostamento di Keita in diagonale con il palleggiatore sarà, quindi, il futuro di WithU Verona con la conseguente ricerca di uno schiacciatore dalle caratteristiche diverse?
Probabile. Nelle prossime settimane vedremo come opererà la società, anche in relazione al budget disponibile e alle indicazioni di Radostin Stoitchev.

Il tecnico bulgaro, in base ai giocatori che ha avuto a disposizione, quest’anno ha dimostrato di credere molto al sistema proposto, ma siamo certi che sia stata più un’esigenza che una volontà di puntare su un sistema dalle fragili fondamenta.

Radostin Stoitchev, il coach bulgaro ha dichiarato di voler rimanere a Verona anche per la prossima stagione credits: VeronaVolley/Benvenuti

Stagione 2023/2024, che futuro sarà?

L’eliminazione di Verona dalle semifinali per il quinto posto, chiude il sipario sull’annata gialloblù, aprendo di fatto quello della prossima stagione. Attorno alla guida tecnica non ci dovrebbero essere sorprese, nonostante i numerosi avvicendamenti sulle principali panchine italiane. Molti invece potrebbero essere i cambiamenti sul fronte atleti, svariati i nodi da sciogliere attorno ai ruoli più delicati.

Rimane il fatto che in Superlega non basta spendere tanto, di più di quello che è ora nelle possibilità della società veronese, per avere buone chance di vincere. Vedasi i casi di Modena e Perugia, o anche la stessa Piacenza. Ogni squadra che punta in alto necessita di almeno tre giocatori di grande profilo internazionale, oltre ad una buona ossatura del collettivo. E poi serve, va detto, anche tanta fortuna.

Arrivare ad allestire un roster più ambizioso di quello attuale appare proibitivo. E se in questa stagione la società ha saputo crescere molto, l’anno prossimo non sarà altrettanto facile fare ulteriori passi in avanti. Anzi, non sarà affatto semplice confermarsi sui livelli di questa stagione. Vuoi per la difficoltà di scovare nuovi talenti alla Mozic, vuoi per un budget che, salvo sorprese, non potrà essere affatto maggiore di quello attuale, viste le difficoltà societarie che sta vivendo la capogruppo di WithU.

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