Contro il Milan, ancora una volta il Verona non è riuscito a sfatare il maledetto tabù che lo vuole mai vincitore a San Siro contro i rossoneri. Domenica sera, però, dopo i precedenti delle stagioni 1977/78 e 1978/79, ci è andato nuovamente molto vicino. Raggiunto il doppio vantaggio, la formazione di Juric ha resistito a lungo, capitolando solamente a pochi minuti dal termine per un colpo da maestro del “solito” Ibrahimovic che, dopo aver sprecato un calcio di rigore, ha rimesso il risultato in parità con un imperioso stacco di testa.

Contro l’attuale prima della classe i gialloblù hanno sfoderato una prestazione di grande orgoglio e sacrificio. Per oltre un’ora hanno tenuto testa alla maggior qualità della formazione di casa, calando solo nella seconda parte della ripresa, quando il Milan ha alzato l’intensità della propria azione offensiva alla ricerca del pareggio. A un certo punto, quando Ibrahimovic ha spedito in curva il rigore, la dea bendata ha dato l’idea di guardare verso i gialloblù, che hanno iniziato a pensare che fosse la serata giusta per sfatare anche la cabala. Il pareggio giunto quasi allo scadere ha rimesso tutto a posto ma per quanto visto in campo (24 conclusioni verso la porta degli uomini di Pioli rispetto alle 4 della squadra di Juric ndr) il risultato di parità appare sostanzialmente giusto. Ai punti la formazione rossonera avrebbe probabilmente meritato di più ma non dimentichiamo che la squadra di Juric aveva pur sempre di fronte la squadra in testa alla classifica. Ecco perchè il pareggio rappresenta un risultato di enorme importanza.

Come sottolineato anche dallo stesso allenatore gialloblù a fine gara, questa squadra non smette di stupire. Profondamente rinnovata rispetto allo scorso anno – un tema che il tecnico, giustamente, non manca mai di rimarcare – mostra sempre grande forza di fronte ad avversari più forti e di maggior blasone, contro i quali si è trovata anche a pagare l’altissimo prezzo degli infortuni in corso di gara. La serata milanese ha regalato meritati allori a Zaccagni e Silvestri. Il primo ha disputato una prova di assoluto valore, impreziosita dal tiro al volo dal quale è scaturito il secondo gol mentre il portiere ha sfoderato una serie di prodigiosi interventi, battuto solo da una sfortunata autorete e dal colpo di testa di Ibrahimovic. Al termine il giovane centrocampista gialloblù ha ricevuto una strameritata prima convocazione in Nazionale mentre per Silvestri, già convocato in occasione della precedente sosta ma escluso in quest’ultima, la porta azzurra non può che rimanere spalancata.

Il centrocampista gialloblù Mattia Zaccagni, fresco di prima convocazione in Nazionale

L’unica nota dolente, come detto, riguarda il capitolo infortuni che questa volta ha visto protagonisti Magnani e Dawidowicz. L’uscita del primo, in particolare, che fino a quel momento aveva contenuto alla grande lo “spauracchio” Ibrahimovic, ha di fatto cambiato l’inerzia della partita, scombinando letteralmente i piani tattici del tecnico fino ad allora perfetti. Il problema dei troppi infortuni, tuttavia, rappresenta un tema che coinvolge non solo il Verona ma praticamente quasi tutte le squadre. In questo senso, la sosta per le nazionali, potrebbe consentire il recupero di buona parte di tutti quei giocatori fermi ai box. Mal comune mezzo gaudio.

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