Il mondo del basket, a seguito dell’emergenza Covid-19, è stato tra i primi a fermarsi. Ora, pur tra mille difficoltà di carattere organizzativo ed economico, inizia a guardare alla prossima stagione in vista di una possibile quanto auspicabile ripartenza. Prima dello stop, la squadra gialloblù, dopo il cambio della guida tecnica con l’arrivo in riva all’Adige di Andrea Diana e alcuni importanti innesti nel roster, aveva iniziato a ritrovare una certa continuità di risultati, riportando l’entusiasmo tra i tifosi in vista dei playoff promozione, obiettivo apertamente dichiarato dalla dirigenza a inizio stagione. Il coronavirus, purtroppo, ha fermato tutto e mandato in archivio ogni ambizione. Anche in casa Tezenis, quindi, è già ora di guardare avanti.

In queste ultime settimane, peraltro, vista le palesi difficoltà economiche di alcune società la cui iscrizione al prossimo campionato è diventata a rischio, si era materializzata l’ipotesi di una possibilità di ripescaggio nella serie maggiore. La Lega, infatti, ha già ripescato Torino, riportando a 18 il numero delle squadre iscritte, ma le criticità paventate in questi giorni da altre piazze storiche come Roma e Cremona molto vicine a un probabile ridimensionamento, ha accresciuto le possibilità di nuovi ripescaggi. Il mondo del basket, del resto, non può contare su importanti introiti da diritti televisivi e la prospettiva di disputare le partite a parte chiuse – o con un numero molto limitato di spettatori – combinata con le incognite legate alle scelte degli sponsor hanno fatto emergere in tutta la sua pienezza, difficoltà prima latenti. Verona, comunque, nonostante il vantaggio di svariati fattori sportivi ed extrasportivi, che la ponevano tra le squadre aventi diritto ad un “salto” di categoria, aveva scelto inizialmente di rinunciare. Già qualche settimana fa, infatti, il general manager Alessandro Giuliani commentando «La serie A è tentazione pericolosa e la Scaligera non ha certo voglia di cadere in tentazione e fare il passo più lungo della gamba» aveva di fatto anticipato quelle che sembravano essere le reali intenzioni della società gialloblù. La famiglia Pedrollo, infatti, voleva evitare possibili “salti nel buio”. In questi giorni, però, è arrivata inaspettata la rinuncia alla massima serie da parte di Pistoia e Verona ha subito ricevuto l’invito da parte della Lega Basket a prenderne il posto. La proposta ha fatto vacillare il vicepresidente Giorgio Pedrollo che, complice anche il contagioso entusiasmo mostrato dal padre Gianluigi, attuale Presidente, ha iniziato a pensarci. La condizione “sine qua non”, tuttavia, è quella di un aiuto da parte dell’imprenditoria locale e del mondo bancario in quanto l’eventuale partecipazione alla categoria superiore richiederebbe uno sforzo sicuramente maggiore rispetto al campionato di A2.

Il vice presidente Giorgio Pedrollo

Nel frattempo, in vista di uno prossima stagione ancora in serie A2, la società gialloblù ha già effettuato le prime mosse. Il primo passo è stato sicuramente il rinnovo del rapporto con Andrea Diana. Il coach livornese, arrivato a dicembre 2019 in sostituzione di Luca Dalmonte, dopo un avvio stentato, ha infilato una serie di vittorie e costruito un buon feeling sia con con la squadra sia con il pubblico. La prossima stagione, inoltre, lavorando a stretto contatto con Giuliani, avrà modo di costruire un roster in grado di rispecchiare le sue idee di gioco.

In queste giorni, intanto, la società di via Cristofoli ha ufficializzato l’ingaggio di Lorenzo Caroti, playmaker di 23 anni, anche lui livornese, che ha trascorso le ultime due stagioni con Treviglio. Si tratta di un giovane interessante, già nell’orbita delle nazionali giovanili, che i tifosi scaligeri ricorderanno nel maggio 2019 nelle vesti del giustiziere che nel finale del supplementare di gara 5, decretò l’uscita dai playoff della formazione scaligera. Per quanto riguarda, invece, le conferme, sempre Giuliani è già al lavoro. L’ossatura della scorsa stagione dovrebbe rimanere pressochè intatta. Manca poco, infatti, alla conferma di Tomassini, che oramai ristabilito dal doppio infortunio al ginocchio, dovrebbe diventare il  playmaker titolare. Accanto a lui i punti fermi rimangono capitan Poletti e Severini, quest’ultimo fermato sul finire di stagione da un infortunio ma sicuramente pronto per l’anno prossimo. Inoltre, Guido Rosselli, giocatore eclettico di categoria superiore, pronto a mettere a disposizione della squadra la sua esperienza e vivere l’ennesima stagione da protagonista. Nel pacchetto degli americani dovrebbe arrivare anche la conferma di Bobby Jones, giunto a Verona dopo il taglio di Love, che nonostante qualche bizza caratteriale ha positivamente colpito per l’impegno e, soprattutto, per la capacità di inserirsi in un meccanismo già collaudato. Sembra, invece, destinato alla conclusione il rapporto con Kenny Hasbrouch, guardia di sicuro e indubbio talento, il cui rendimento è stato troppo spesso condizionato da problemi di natura muscolare. Nel settore dei lunghi, infine, l’obiettivo è quello di trattenere Francesco Candussi che, tuttavia, vista la scarsa concorrenza e il suo recente esordio in nazionale, potrebbe anche essere attratto dalle sirene che arrivano inesorabili dalla categoria superiore.

Il coach Andrea Diana, confermato anche per la prossima stagione

In vista della prossima stagione, quindi, ci troviamo di fronte a scenari nuovi e mutevoli che hanno avuto riflessi importanti non solo nella società e nell’economia ma anche nello sport. In questo senso sono da leggere anche i contatti tra la società scaligera e il Gruppo Calzedonia, per quanto riguarda la partnership della prossima stagione. In attesa dell’ufficialità, il rapporto dovrebbe proseguire secondo una rimodulazione legata al particolare contesto attuale ma con l’ambizione di vivere un’altra stagione da protagonisti. La scelta effettuata da due imprenditori avveduti come la famiglia Pedrollo e il gruppo Veronesi di effettuare un passo alla volta rappresenta in questo momento la scelta più saggia e sicuramente più adatta alla situazione attuale, dove il futuro presenta ancora troppe insidie per correre rischi inutili. L’eventuale ripescaggio, tuttavia, potrebbe aprire scenari impensabili fino a solo qualche giorno fa.