Archiviata l’incredibile promozione in serie A, raggiunta al termine di un esaltante playoff, in casa gialloblù è già ora di pensare al futuro più prossimo. Registrati i primi movimenti di giocatori  – tra riscatti obbligatori e rientro dai prestiti – il nodo principale da sciogliere riguarda il nome del tecnico che l’anno prossimo siederà sulla panchina scaligera.

Il mister gialloblu Alfredo Aglietti

Di nomi in questi giorni ne sono circolati tanti, forse troppi. Il cerchio ora si va chiudendo e nel giro di pochi giorni, l’angusto l’enigma troverà la sua soluzione. Il candidato principe, inutile negarlo, è senza ombra di dubbio Alfredo Aglietti. Il tecnico di San Giovanni Valdarno, arrivato all’ultimo fil di sirena in sostituzione di Fabio Grosso, è riuscito nell’impresa di risollevare dalle ceneri una squadra alla deriva conquistando una promozione impensabile sino a poche settimane prima. A sentire la voce del popolo, l’ex giocatore gialloblù ai tempi di Cesare Prandelli si è guadagnato sul campo la meritata riconferma. Se guardassimo la semplice meritrocrazia, nel calcio ahimè merce rara, la panchina gialloblù dovrebbe rimanere sua. La società scaligera, invece, vuole andare con i piedi di piombo. Scelta saggia e assolutamente giustificata. Il prossimo anno la massima serie si prospetta estremamente difficile, forse una delle più difficili degli ultimi anni. Diventa, quindi, fondamentale prendere la decisione giusta. La meritocrazia, rappresenta un valore sicuramente importante, ma da sola non basta.  Come ha ricordato, Alberto Malesani, allenatore esperto che da tempo ha lasciato il mondo del pallone per abbracciare a tutto tondo quello del vino « Aglietti merita sicuramente la riconferma ma solo se la società ha fiducia incondizionata nei suoi confronti. Diversamente, seppur a malincuore, meglio cambiare ». Difficile dargli torto.

L’allenatore croato Ivan Juric

Le alternative al tecnico toscano non mancano. Gli indizi raccolti portanto al croato Ivan Juric. L’ex giocatore del Genoa, dopo essere balzato agli onori della cronaca per aver condotto in serie A, per la prima volta nella sua storia, il Crotone, ha vissuto alcune stagioni tormentate proprio sulla panchina del Grifone tra esoneri e rientri. Un’esperienza con poche luci e qualche ombra di troppo. La sua candidatura non riscuote particolare apprezzamento ma, a sua parziale scusante, bisogna dire che la panchina rossoblù non è mai stata semplice per nessuno. Per informazioni in merito citofonare a casa di Andrea Mandorlini o Davide Ballardini, tanto per citarne alcuni. Il nome di Pippo Inzaghi, visto più volte in tribuna al Bentegodi con carta, penna e calamaio,  e già accostato al Verona, sembra per il momento essere uscito dai radar che hanno, invece, intercettato il nome di Beppe Iachini. Il tecnico marchigiano, ex giocatore gialloblu ed già allenatore in riva all’Adige sulla panchina dei cugini del Chievo, a Verona verrebbe di corsa. Si tratta di un tecnico esperto, forse più della cadetteria che della serie maggiore, tuttavia per una squadra che ha come obiettivo la salvezza, il profilo potrebbe essere sicuramente quello giusto.

Il presidente del Verona Maurizio Setti

La scelta da fare non è solo tecnica ma tiene anche conto degli aspetti economici, tutt’altro che trascurabili. Per dirla in due parole, Iachini è quello che costa di più – almeno 700 mila euro – Juric qualcosa di meno, Aglietti, infine, rappresenta la soluzione low cost. Con il massimo rispetto, naturalmente. Il budget di spesa, infine, tiene conto anche di Fabio Grosso, legato ai gialloblu da un altro anno di contratto. L’accordo prevedeva, inoltre, un cospicuo aumento dell’ingaggio laddove la squadra avesse raggiunto la promozione. Sembra addirittura che tale clausola sia il motivo del suo mancato accordo con il Perugia, che venuto a conoscenza di tale addendum , ha virato su Massimo Oddo. In coda, tra le righe, è circolato anche il nome di Francesco Guidolin. Per il tecnico trevigiano (è originario di Castelfranco Veneto ndr) cresciuto calcisticamente proprio con i colori gialloblu, Verona rappresenterebbe la cosiddetta chiusura del cerchio di una carriera ricca di grandi soddisfazioni.

Chi scrive, nel tentativo di individuare un’alternativa al buon Aglietti, avrebbe puntato l’attenzione su Aurelio Andreazzoli, progonista di una buona stagione con l’Empoli, nonostante l’immeritata retrocessione. Il suo nome, però, è già finito sul taccuino del Genoa. Manca solamente l’ufficialità.

Nel giro di qualche giorno tutto sarà risolto. A seguire la costruzione della squadra che dovrà difendere sul campo la promozione appena conquistata. Sarà importante consegnare nelle mani dell’allenatore una rosa competitiva in grado di raggiungere l’obiettivo prefissato. Diversamente ci troveremmo di fronte ad un’altra stagione lacrime e sangue. Come ha detto Josè Mourinho in una recente intervista « l’allenatore che ottiene grandi risultati senza disporre di una rosa di qualità deve ancora nascere ». Parole sante.