Come resuscitare una commedia sugli zombie

Come ogni volta che ci si trova davanti ad un sequel, la domanda che ci si pone è sempre la medesima: era indispensabile? Il 98% delle volte la risposta è un tonante “NO!”, il restante 2% la risposta è Terminator 2 - Il giorno del giudizio e Aliens - Scontro finale. Ma non è questo il caso...

Quando i robot si arrugginiscono, tutto cigola

Di buono in Terminator – Destino oscuro c’è che i soldi investiti sono tanti e si vedono tutti solo nelle scene d’azione, per non parlare del fatto che ritrovare Sarah Connor con la sua nemesi è stato bello, mentre il regista Tim Miller (Deadpool, 2016) dirige anonimamente - ma con ritmo - il compitino affidatogli senza fare grossi danni.

Two Will is megl’ che one

Partendo da un’idea già ampiamente sfruttata ancor prima della nascita della pecora Dolly, quello che un tempo veniva definito un Autore si diverte come un mestierante da film d’azione qualsiasi, coinvolgendo quello che un tempo era un attore di sicuro successo al botteghino e che ora deve addirittura farsi in due per poter far parlare di sé.

Stallone partorisce un pony

Ho sempre rispettato Sly. Poi ha fatto "Rambo: Last Blood" e il rispetto ha vacillato non poco. Da salvare c’è pochissimo, di certo non la regia anonima di Adrian Grunberg e l’incolore partecipazione di Paz Vega.