Sta per concludersi anche questa edizione di Africa Short, la sezione estiva del Festival del Cinema Africano e Oltre.

Prima delle premiazioni che si terranno sabato 28 giugno, questa sera alle 19.30 ci sarà il tempo di un incontro con la giuria internazionale del festival, un momento per mettere in luce i metodi di giudizio e di sguardo da parte dei nomi coinvolti nella giuria. L’incontro sarà condotto e moderato dal critico cinematografico Giuseppe Gariazzo.

Dalle ore 21.30 in poi, invece, si potranno vedere gli ultimi cortometraggi in concorso. Il primo della turnata è My Brother, My Brother per la regia di Saad Dnewar e Abdelrahman Dnewar. La storia vede protagonisti i gemelli Omar e Wesam, uniti da un legame profondo. La loro voce intrecciata racconta un’esistenza vissuta in simbiosi, finché uno dei due inizia a svanire, silenziosamente, dalla memoria e dal racconto. Un viaggio emozionante tra corpo, parola e assenza.

My Brother, My Brother: l’animazione è sempre stato un linguaggio molto caro all’interno della cinematografia africana

A seguire sarà proiettato Breastmilk di Ifeyinwa Arinze. Nel silenzio di una casa che trabocca di aspettative non dette, Aduke stringe al petto il suo neonato, ma il latte non arriva. Mentre lotta con le difficoltà dell’allattamento, la giovane madre nigeriana si confronta con le fratture invisibili del suo passato, le tensioni del presente e l’eredità emotiva della sua famiglia.

Tra maternità e voglia di libertà

Gli ultimi due cortometraggi della serata sono Silent Sighs e Langue Maternelle. Il primo, per la regia di Meryem Jabbour, ha come protagonista Younis, un giovane di 28 anni, che vive con suo padre, il pescatore Idris, trascorrendo la maggior parte della giornata in mare.

Younis soffre di autismo, che lo confonde e lo rinchiude nel suo mondo, nel quale Idris vorrebbe tanto entrare. Il secondo invece, diretto da Mariame N’Diaye (ospite in sala), è ambientato nella Francia degli anni ’80. Qui Sira, una giovane mamma maliana, custodisce nella lingua soninke il legame più intimo con sua figlia Abi. Ma quando la scuola la invita a parlare solo francese, quel gesto quotidiano d’amore diventa un atto di ribellione. Un racconto intenso e delicato su maternità, radici e resistenza silenziosa.

La serata di sabato sarà dedicata alle premiazioni. Con uno dei volti storici di Africa Short, Malice Omondi, saranno dati i premi Africa Short (conferito dalla giuria internazionale), Cantù (conferito dal pubblico) e AGSM AIM (conferito dalla giuria studenti e studentesse dell’Università di Verona). Sarà dunque proiettato il cortometraggio vincitore della sezione Africa Short 2025 con, a seguire, il film Nawi di Toby e Kevin Schmutzler, Apuu Mourine e Vallentine Chelluget: quando scopre che il padre vuole darla in sposa a un uomo anziano, la tredicenne Nawi decide di fuggire. Invece di piegarsi alla tradizione, la giovane sceglie di ribellarsi e intraprende un coraggioso viaggio alla ricerca della propria libertà per inseguire un sogno proibito: andare a scuola.

Quest’anno il Festival si svolge in una nuova location, il Cinema Teatro San Massimo (via Brigata Aosta, 6), all’aperto o al chiuso in caso di maltempo. Di fronte al cinema è a disposizione un ampio parcheggio libero per le auto. Per chi viene in bicicletta, è possibile parcheggiare all’interno del cortile del cinema. Costo del biglietto 5 euro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA