L’incendio del salumificio Coati è iniziato lo scorso 9 febbraio, le azioni di spegnimento sono durate diversi giorni, i focolai residui in profondità hanno continuato a sollevare fumo.
La zona recintata e posta sotto sequestro.
Un dettaglio spettrale delle macerie.
L’impianto produttivo adesso è ridotto a rottami, che richiederanno un lungo lavoro per essere rimossi.
La zona destinata agli uffici, a destra, ha resistito meglio all’aggressione delle fiamme. I materiali impiegati per le coperture del complesso direzionale hanno impedito la propagazione del fuoco, mentre le altre parti dello stabilimento sono state avvolte dall’incendio e in alcune parti collassate.
In dettaglio, il comportamento delle superfici nell’area amministrativa e direzionale.
Impressionante l’effetto di scioglimento dei materiali, specie se a confronto con il complesso di fianco destinato agli uffici.
I vigili del fuoco sono di presidio nell’area del salumificio Coati.
Le alte temperature e il fuoco durato per giorni hanno piegato i materiali metallici.
Un dettaglio interno dello stabilimento andato a fuoco.
L’intero complesso industriale è stato posto sotto sequestro penale dalla Procura della Repubblica.

Tutte le foto sono di Roberto Filippini.