I ragazzini di quinta si sono ritrovati oggi davanti alla loro scuola, la Primaria Antonio Provolo di Verona, per protestare in maniera composta – nel rispetto delle misure di contenimento del Coronavirus –. «Ai bambini è stato privato il diritto di salutarsi e di salutare di persona le maestre – spiegano i genitori –, con le quali sono cresciuti in questi ultimi cinque, importantissimi anni della loro vita».

Non un semplice ultimo giorno di scuola, quindi, ma la fine di un ciclo di crescita sia dal punto di vista umano che didattico.

«La festosa e silenziosa dimostrazione era rivolta in primo luogo al Ministero, che per la fine dell’anno scolastico ha promesso e auspicato momenti finali di saluto “in presenza”, soprattutto per le classi che si apprestano al cambio di livello, ma che poi non ha fatto seguire queste parole dalla minima circolare o altra autorizzazione formale. 
In secondo luogo alla dirigenza dell’Istituto Comprensivo 03 San Bernardino di Verona che – pur nella comprensibile situazione di dover assicurare il rispetto delle regole – ha completamente ignorato le istanze di famiglie e maestre, limitandosi a un freddo diniego di una piccola iniziativa che avrebbe potuto essere svolta, ad esempio in luogo aperto solo tra maestre e alunni, in sicurezza e secondo le direttive governative.
Non da ultimo, crediamo che la Scuola, nella figura dei suoi dirigenti, – concludono i genitori – avesse il dovere di far sentire la propria vicinanza ai giovani cittadini che stanno crescendo tra le sue braccia, se non con l’autorizzazione dell’iniziativa  in questo controverso momento, almeno con due righe di commiato.
Compito lasciato esclusivamente alle maestre, che dal canto loro sono sempre state vicine a questi bambini, davvero abbandonati dalle Istituzioni.»