Le vittime di abuso – siano essi fisici, sessuali, psicologici o relazionali – non vivono il trauma come un evento isolato, ma come un campo relazionale denso di ambivalenze, colpe interiorizzate e meccanismi difensivi profondamente radicati.
Riconoscere di aver sbagliato comporta una rottura nella continuità identitaria dell'Io tra il prima e il dopo l’aver commesso il fatto di cui ci pentiamo.
Ci sono ambienti ed epoche marcate più da un modello che dall’altro, ma in genere le forme convivono, specie nelle società complesse e stratificate come quelle in cui viviamo oggi. Ecco allora che la nitidezza dei paradigmi classici ci aiuta a comprendere noi stessi e il nostro mondo.