Si è svolta mercoledì 9 novembre 2022 la quarta tappa del tour dell’iniziativa comunale nelle circoscrizioni di Verona, denominata”Il quartiere che vorrei”. Il tour, questa volta, è arrivato alla Sesta Circoscrizione e cioè in Borgo Venezia.

Gli assessori Luisa Ceni (politiche sociali e abitative), Stefania Zivelonghi (sicurezza), Jacopo Buffolo (politiche giovanili e pari opportunità), Tommaso Ferrari (Transizione ecologica e mobilità) e Federico Benini (strade e giardini e decentramento) insieme alla presidente del parlamentino Rita Andriani hanno ascoltato le istanze dei cittadini che gremivano la sala. La presidente, nel suo discorso introduttivo, ha sottolineato come, per la prima volta, ci fossero tanti assessori contemporaneamente in Sesta ad ascoltare i cittadini, evento mai accaduto prima.

Dei quindici interventi che si sono inanellati nel corso delle due ore merita menzionare quello di un assistente sociale, l’unico che nel corso della serata ha focalizzato il tema dei giovani e del loro disagio, “una situazione che dovrebbe essere al centro dell’attenzione di tutti, perché in alcuni casi la situazione ormai è al limite”. A questo si aggiunge l’intervento dell’ex presidente della circoscrizione Vittorio Pasquetto (parliamo degli anni ‘90 del secolo scorso)  – un Ent di tolkeniana memoria – che ha focalizzato l’attenzione dell’uditorio sull’importanza da attribuire alle circoscrizioni, dato che in tutte le amministrazioni precedenti da almeno un ventennio  sono state svuotate di ogni potere e finanziamento. Ci si augura che con la riforma dei parlamenti questo finalmente accada e che le circoscrizioni ritornino a svolgere il loro ruolo di mediazione ed integrazione con Palazzo Barbieri per rendere il migliore servizio pubblico possibile ai propri cittadini.

Il resto degli interventi hanno riguardato criticità che pertengono alla maleducazione delle persone nel buttare i rifiuti, al traffico ormai ultracongestionato della zona a causa dei continui cantieri, alla mancanza di sicurezza dovuta alla guida spericolata, ai marciapiedi ridotti a percorsi bellici, alle ciclabili inesistenti, alle aree cani non rispettate.

Nessuno tra i cittadini ha parlato ad esempio della carenza degli spazi di aggregazione. Il centro in cui si stava svolgendo l’evento è intitolato al giovane Nicola Tommasoli (1979-2008) e doveva appunto beneficare tutti i giovani della Sesta Circoscrizione: inaugurato nel 2010 è sempre stato utilizzato per attività destinate soprattutto agli anziani, il che dovrebbe far riflettere di quanta attenzione gli adulti diano alla fascia anagrafica più vulnerabile.

Nessuno del pubblico ha parlato della carestia, per non dire totale assenza, di eventi e attività culturali, del ruolo delle associazioni sul territorio, del degrado di arredi e verde in  parchi e giardini, delle fontane spente da lustri, dell’abbandono che patiscono le fasce più deboli oppure del problema che affligge gli adolescenti e che si traduce in malesseri, disturbi e abusi di sostanze.

Un’assenza palpabile è stata inoltre quella dei gruppi di persone che nei mesi scorsi si sono molto attivati mezzo stampa e tv locale per dipingere la Sesta Circoscrizione e in particolare la zona dei giardini di Santa Croce come un Bronx scaligero in balia delle, a detta loro, “baby gang”.

Il commissario Nespoli

Un intervento molto vibrante e alla fine applaudito con trasporto dalla platea è stato quello dell’assessore Tommaso Ferrari che ha fatto un ragionamento sulla mobilità scaligera e sulla necessità di cambiare radicalmente mentalità se si vuole ottenere la famosa pianificazione viabilistica che mai nessuna amministrazione in precedenza ha affrontato in modo radicale perché “avrebbe significato perdere voti e consenso”. Ha ribadito, inoltre, come “il filobus sia solo il punto iniziale (e non la sola e unica soluzione!) di un percorso che la città deve affrontare, un percorso che non è scevro da sacrifici ma che, se sarà sostenuto, darà i suoi concreti effetti”.

Bello e beneaugurante anche l’intervento a chiusura dell’evento del commissario di polizia Michele Nespoli che si è dichiarato molto preoccupato di sentire quello che i cittadini avevano da dire e che anche lui si aspettava una sequela di lamentele sul fenomeno “baby gang”, concludendo che anche la polizia sarebbe contenta se ci fossero luoghi di aggregazione per i giovani sul territorio, perché così potrebbe incontrarli e proporre anche dei progetti per e con loro.

Tre informazioni molto importanti, infine, sono emerse da questa tappa: la prima riguarda l’importante convegno organizzato dal Comune di Verona  che impegnerà tutta la giornata di mercoledì 16 novembre alla Gran Guardia, con relatori di alto livello e tavole rotonde e conclusioni finali, che tratterà in maniera approfondita e globale il tema del disagio giovanile (motivo per cui sono state organizzate queste tappe nelle circoscrizioni) a questo link il programma.

La seconda è che i cittadini qualora abbiano segnalazioni, richieste o suggerimenti da fare, sono invitati a scrivere agli indirizzi e-mail degli assessori, (reperibili sul sito web del Comune) i quali provvederanno a smistare le varie questioni a chi di dovere. Questo perché, ha spiegato l’assessore Benini, il nostro Comune ha una cronica carenza di personale e l’URP è formato da soli quattro operatori, che ricevono anche mille e-mail al giorno.

La terza, annunciata dalla assessora Zivelonghi, è che ci sarà un secondo incontro, nel 2023, di verifica con le circoscrizioni, al termine del tour, che conta ancora quattro tappe.

© RIPRODUZIONE RISERVATA