I fondi previsti dalla bozza del Next Generation Italia per potenziare il diritto allo studio non sono pochi. Peccato che aleggi sempre quell'approccio che declina gli istituti in aziende, mentre le esigenze di docenti, famiglie e ragazzi non sembrano interessare la politica.
A Roma e a Milano cominciano le prime azioni di protesta concrete degli studenti, che tornano dopo molti anni ad occupare gli istituti. In Veneto tutto è appeso alle prossime mosse del Governatore e alla fatidica data del 1 febbraio.
Sul ritorno in presenza dei nostri adolescenti, che pareva essere aspirazione comune di tutta la politica, si profila un conflitto Stato-Regioni che non promette nulla di buono per i nostri ragazzi.
Le famiglie, i docenti e ora - finalmente - anche i politici si sono accorti che a pagare maggiormente la reclusione per l'epidemia sono i nostri ragazzi delle superiori. Proviamo qui a sentire le loro voci che ci mostrano i tanti aspetti (alcuni anche meno scontati) della Didattica a Distanza.
Alessandro Barbero in una recente intervista racconta le difficoltà degli insegnanti; ne prendiamo spunto per ragionare sulle reali possibilità di invertire l'attuale tendenza.
Responsabilità, intraprendenza, creatività, spirito di iniziativa sono il fulcro di un progetto educativo che coinvolge dieci istituti comprensivi del veronese. E la scuola diventa cooperativa per imparare a "fare insieme".
Le scuole medie e le superiori col nuovo DPCM tornano alla didattica a distanza, come nel lockdown primaverile. Proviamo a raccontare come trascorre la giornata tipo di un insegnante in molti istituti d'Italia.
Con il lockdown e la pandemia è in aumento, anche nel Veneto, il fenomeno dell'home schooling. Un fenomeno con aspetti positivi e negativi. Vediamo quali.