Sboarina e Fratelli d’Italia si sono “cucinati” la Lega di Salvini

I salviniani a Verona ridotti a portare acqua al partito e al candidato della Meloni. Un po’ come il tacchino che si butta nella pentola a Natale. Sfugge la logica dello scambio di candidati con Padova, dove è strafavorito il centrosinistra. In questo scenario sorride Zaia, che in vista del congresso regionale della Liga vede i salviniani indeboliti proprio a Verona e Padova.

La guerra Meloni-Salvini azzoppa Sboarina

Il Mattarella bis ha fatto deflagrare una faida sottotraccia da mesi. A ciò si aggiunge la rottura, consumata da tempo, della Lega veronese con il Sindaco uscente, nonostante i giornali si ostinino da mesi (puntualmente smentiti) a scrivere di intesa raggiunta. Ognuno per la sua strada quindi? Non è detto, ma politicamente la coalizione di Sboarina è già finita anche in caso di accordo.

E siamo a tre

leghisti, cui pare siano stati promessi ruoli, presidenze, consiglieri di amministrazione, possiamo tutti prepararci con birra e popcorn ad assistere allo spettacolo.

Tommasi funzionale a Sboarina? È saltato lo schema

Per gli sboariniani il centrosinistra unito avrebbe dovuto, di riflesso, unire il centrodestra sul sindaco uscente. Ma l’accordo con Tosi di Lega e Forza Italia alle Provinciali, con Fratelli d’Italia rimasta sola con una sua lista, indica strade alternative. È in atto una guerra psicologica tra salviniani e il partito della Meloni