Veronese viaggiatore. Racconta tutto quello che lo sorprende e cerca il sorprendente ovunque. In costante giro del mondo, scrive e fotografa ma alla fine torna sempre a casa. Appassionato di Hellas.
Da abbinare a vini corposi e carni rosse.
Nemmeno il tempo di smaltire la scorpacciata di gol di domenica che il Verona è già pronto a scendere in campo. È la sfida del mercoledì, il giorno centrale della settimana per la partita centrale di questo mese di fuoco per i gialloblù. Sotto con l’Udinese.
Al Bentegodi arriva la Lazio, squadra dalle mille soluzioni offensive che può mettere in difficoltà la fragile difesa dell’Hellas. Il Verona dovrà stare attento non solo al bomber Immobile, ma a una fase offensiva che coinvolge quasi l’intera squadra biancoceleste.
La squadra era partita bene con un primo gol di Caprari e di Barak, quest'ultimo su rigore per il Verona. Ma nel secondo tempo la situazione si ribalta e il Milan solca tre volte la rete gialloblù.
Tra infortuni e scelte forzate, la gestione del centrocampo del Verona è una vera e propria gatta da pelare per Tudor, impegnato durante la sosta a cercare la giusta combinazione tra muscoli e talento in mezzo, e senza reali alternative sugli esterni.
Passata la sbornia di domenica, con la schiacciante vittoria del Verona che ha messo all’angolo lo Spezia con un netto 4 -0, ora la squadra di Tudor può affrontare la pausa con serenità e convinzione, ma guai a montarsi la testa.
Il prossimo avversario dell’Hellas viene da due sconfitte consecutive ma non va sottovalutato, perché è una squadra votata all’attacco, con molte soluzioni offensive, un allenatore dalle idee nuove e qualche vecchia conoscenza.
Il Verona visto a Genova si dimostra ai livelli delle passate stagioni, ora Tudor deve limare i dettagli per ottenere il massimo da una squadra che sembra già capace di far divertire i tifosi.
La trasferta di Marassi arriva in un momento particolare per entrambe le squadre. Tra il calendario proibitivo e i nuovi entusiasmi in casa Genoa, l’Hellas è chiamato a una grande prova di personalità.
Il Verona a Salerno non sfrutta l’incredibile doppietta di Kalinic e porta a casa un pareggio deludente per come è arrivato, ma che lascia delle buone indicazioni sui valori della squadra e del campionato.
Oltre alla Diaz, oltre alla morte di Carlo Giuliani, oltre agli orrori di Bolzaneto, la storia del G8 di Genova è la storia di un'occasione fallita per un mondo diverso. Vent'anni dopo, cos'è successo agli ideali del "Popolo di Seattle"?