Cresce, si trasforma e si radica sempre di più nel territorio. Evoluzioni, la stagione teatrale del Comune di San Martino Buon Albergo curata da Ippogrifo Produzioni e diretta da Barbara Baldo, giunge alla terza edizione confermandosi tra le esperienze più vivaci e riconoscibili del panorama culturale veronese. Dopo due stagioni che hanno registrato una media di oltre 1.200 spettatori e numerosi sold out, la nuova programmazione — in scena dal 15 novembre 2025 al 14 marzo 2026 — rilancia la formula che ha conquistato il pubblico: una combinazione di teatro d’autore, comicità, musica dal vivo e grandi classici, con una particolare attenzione ai linguaggi contemporanei e alla partecipazione della comunità.

“Due anni fa abbiamo intrapreso un percorso nuovo, che trova continue conferme per presenze, partecipazione e apprezzamento da parte di un pubblico trasversale per età e gusti”, commenta Francesca Besana, assessora alla Cultura. “Non solo Evoluzioni, ma anche SMart, la rassegna estiva diffusa, ha mostrato come a San Martino ci sia un pubblico affezionato e curioso, capace di sostenere una proposta culturale stabile e di qualità”.

La stagione 2025/2026 si aprirà venerdì 15 novembre con Rapsodia d’amore, spettacolo di Corinna Grandi e Sergio Sgrilli che omaggia il grande cabaret mescolando comicità, poesia e musica. Il 29 novembre sarà invece protagonista Novecento di Alessandro Baricco, con Gioele Peccenini e l’accompagnamento dal vivo della Atlantic Jazz Band.

Dopo la pausa natalizia, il 17 gennaio toccherà ad Alberto Rizzi con Lo facevo anch’io, commedia ironica e interattiva sull’arte contemporanea interpretata da Valeria Girelli e Alberto Mariotti. Il 31 gennaio andrà in scena Burattino meraviglioso, scritto da Diego Dalla Via e interpretato da Tatiana Vedovato e Igor Veljkovic, una fiaba moderna che rilegge Pinocchio attraverso il prisma dell’intelligenza artificiale.

Il 14 febbraio sarà la volta del nuovo spettacolo di Alessandro Fullin, Tre sedie ovvero la scenografia, con Alessandra Ierse e Ussi Alzati: una commedia surreale e raffinata che gioca con i codici teatrali e l’ironia dell’autore triestino. Tra gli appuntamenti più attesi, Marco Baliani porterà sul palco il 28 febbraio il suo celebre Kohlhaas, parabola di giustizia e ribellione che ha segnato la storia del teatro di narrazione italiano. Gran finale il 14 marzo con Don Camillo, tratto dal mondo di Giovanni Guareschi e messo in scena dalla compagnia Teatro che Pazzia, con Marco Sartorello, Paolo Rozzi e Dario Bressan.

Accanto al cartellone principale, Evoluzioni conferma anche un appuntamento fuori abbonamento dedicato alle famiglie, previsto per il 28 marzo e scelto insieme al pubblico, a dimostrazione di un dialogo costante tra direzione artistica e spettatori.

“In continuo ascolto del pubblico, Evoluzioni è il teatro che cresce con la comunità”, sottolinea Barbara Baldo. “In questa edizione proporremo leggerezza e riflessione, grandi nomi e nuove voci: un percorso di scoperta, emozione e partecipazione collettiva”.

A colpire, nel progetto, è proprio la capacità di essere un laboratorio culturale locale che parla il linguaggio del territorio senza rinunciare alla qualità artistica. Evoluzioni non si limita a “portare” spettacoli a San Martino: li integra in un tessuto sociale vivo, costruendo nel tempo un pubblico consapevole, curioso e partecipe. È questa forse la vera evoluzione della rassegna — il passaggio da semplice stagione teatrale a punto di riferimento culturale stabile, capace di coniugare intrattenimento, formazione e identità comunitaria.

La campagna abbonamenti aprirà l’8 settembre presso la Biblioteca Don Lorenzo Milani, dove la direttrice artistica incontrerà personalmente il pubblico. Dal 22 settembre i biglietti saranno disponibili anche online e nei punti vendita Boxoffice Verona.

Biglietti e abbonamenti restano accessibili (da 5 a 14 euro per i singoli ingressi, 65-80 euro per gli abbonamenti), con riduzioni per over 65, under 25 e tesserati delle realtà culturali partner. Un segnale concreto di come il teatro, a San Martino, non sia solo spettacolo, ma un bene comune da condividere.

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