Dopo la vittoria del premio Giovani nel 2019 con il suo ultimo libro FedeltàMarco Missiroli torna in libreria con il nuovo romanzo Avere tutto uscito per Einaudi editore a settembre 2022. Un romanzo breve – 159 pagine – che condensa, attraverso le gesta di Sandro, il giovane quarantenne protagonista, tematiche profonde e vicine al sentire comune: il rapporto tra padre e figlio, le fragilità che spesso incidono negativamente nella vita di un individuo, la perdita di un genitore e la sofferenza conseguente che spesso ci fa lasciare il ruolo di figli per diventare finalmente adulti.

Lo scrittore Marco Missiroli.

Marco Missiroli, classe 1981, nel 2006 vinse il premio Campiello Opera Prima con il romanzo d’esordio Senza Coda (editore Fanucci), poi ripubblicato da Feltrinelli nel 2017. Dopo questo fortunato debutto letterario pubblica diversi romanzi: tra i tanti, Atti osceni in luogo pubblico, uscito per Feltrinelli nel 2015, è vincitore del Premio Supermondello 2015 e del Premio letterario Elba, mentre Fedeltà pubblicato nel 2019 per Enaudi, tradotto in trentadue Paesi e vincitore del Premio Strega Giovani 2019, è oggetto di una trasposizione televisiva per Netflix. 

La storia di Sandro

Marco Missiroli in Avere tutto ci porta dentro la vita di Sandro, giovane quarantenne precario, che lascia Milano, dove vive e lavora, per ritornare a Rimini nella casa di famiglia in ragione del settantaduesimo compleanno del padre Nando.

Sandro soggiornerà più del previsto riconsolidando, giorno dopo giorno, il legame col genitore che si trova da solo da qualche anno a causa della morte della moglie Caterina e madre del protagonista.

Il romanzo è incentrato sul percorso di assestamento della relazione tra Sandro e il padre Nando, due uomini rispettivamente orfani di una madre e di una moglie che cercano di ritrovare, mettendo da parte il loro maschile riserbo affettivo, una sintonia di cui entrambi sentono la necessità.

L’autore snoda il racconto attraverso paragrafi brevi delimitati da dialoghi veloci e coinvolgenti e diapositive del passato e del presente.
La narrazione grazie a questo stile risulta semplice e schietta – spesso i protagonisti parlano in dialetto romagnolo – eppure capace di far percepire al lettore una intensità di sentimenti e di profondo amore.

L’assenza-presenza di “lei”

Marco Missiroli, Avere tutto, Einaudi 2022, per la collana Supercoralli

La nota che rileva è che nonostante l’assenza della figura femminile, questa aleggi comunque e insistentemente nei discorsi tra Sandro e Nando.
La donna, mai nominata nel racconto ma indicata nei dialoghi solo con un “lei”, viene raffigurata nella narrazione come una vera e propria “assenza presenza”, una fonte dove i protagonisti attingeranno un modo di essere che faranno loro – la sua influenza nel modus operandi di entrambi è percepibile – ed è anche un potente collante fra i due.

Missiroli, inoltre, nel corso della narrazione, dà risalto al passaggio di Sandro da figlio a individuo adulto. Lo fa raccontando della sua ludopatia, aspetto di fragilità del protagonista, contrastata per anni dai genitori che necessitava della cura dei medesimi verso il figlio.

Sarà la successiva malattia irreversibile del padre, l’assistenza e la perdita dello stesso a cambiare Sandro che diventa finalmente uomo riuscendo a vincere i suoi demoni.

Uno stile diretto e senza fronzoli

Avere tutto è un romanzo caratterizzato da una scrittura essenziale e genuina che senza l’aiuto di nessun ricamo o vezzo linguistico riesce a trasmettere intensità e un forte coinvolgimento emotivo.
L’autore riesce con dialoghi fitti e coinvolgenti a far arrivare al lettore, descrivendo con semplicità il quotidiano di una relazione importante quale è quella tra figlio e genitore, la percezione del bagaglio emotivo che investe questo tipo di rapporto, imprescindibile per ciascun individuo.
Un libro commovente che tratta argomenti molto vicini al sentire comune e che lascia il lettore degli spunti interessanti su cui riflettere.

©RIPRODUZIONE RISERVATA